Dicono che Tonino stia facendo tutto da solo e in gran segreto, senza consultarsi con nessuno nel partito. Intanto, il day after il "necrologio" di Di Pietro sull’Idv e l’endorsement di Grillo verso l’ex pm, nell’Italia dei Valori soffiano venti di tempesta. Ma la prevedibile scissione, potrebbe essere più che altro una ‘micro-scissione’, un addio di pochi con destinazione centrosinistra, mentre tutti gli altri resteranno.
La motivazione, si spiega, è evidente. Un’alleanza tra Grillo, Idv e magari pure Verdi e Prc – si ragiona in ambienti del partito – potrebbe essere vincente alle prossime politiche. Il punto di partenza è che si voti con il Porcellum. In questo caso l’Idv in coalizione con Grillo avrebbe tutto da guadagnare. Per prima cosa il fatto di poter godere di uno sbarramento al 2% invece che al 4% come sarebbe se si presentasse da sola.
E poi c’è la crescita di consensi del Movimento cinque stelle.
Basti pensare, si osserva, al caso Sicilia. A maggio a Palermo i grillini si sono piazzati all’1,5%, a ottobre, alle regionali, si sono aggiudicati oltre il 18. Gli ultimi sondaggi, targati Swg, li danno al 22% su base nazionale. Ce n’è abbastanza per prendere seriamente in considerazione l’ipotesi e lasciare andare al proprio destino chi come Donadi, de Magistris, forse anche Nello Formisano non ci sta. E guarda al centrosinistra.