Nel momento del dramma capita sempre qualcosa di comico. E infatti nella crisi politico – istituzionale di Messina il meglio lo danno quei personaggi della Messinesità da operetta che si autocandidano a sindaco! Nella disperata ricerca sul cosa fare da grande a qualcuno non pare vero di aministrare la città. La carriera politica una volta considerata importante oggi sembra un dettaglio trascurabile. E mentre la città affonda nella m….a per colpa della politica all’orizzonte c’è la folla dei dannati: meglio incassare subito la caramella, l’assegno di disoccupazione, il rimborso elettorale. La paura è che il pozzo della Messinesità sia prosciugato, che le casse vengano svuotate in piena notte da un emissario di Monti travestito da bassotto. Eccoli dunque a dire che anche i politici dell’ultima ora sono fatti di carne e sangue, e indulgenza, e tolleranza, e comprensione, ma c’è un limite a tutto: chi ha mangiato grazie alla politica diversamente buona come può pensare di essere il medico che salva l’ammalato Messina? Ma davvero esistono ancora dei cazzoni che sperano di farla franca e incassare nuove opportunità mascherandosi da paladini? Ma per favore, che continuino a leccare il deretano dei loro padroni piuttosto che saccheggiare quel che resta di Messina. La nostra non è una rivolta personale ma un rifiuto etico. E il pericolo maggiore arriva dalla sala stampa della Camera, che ovviamente è piena di cronisti, a prima vista sembrano tutti contro la cattiva politica, tutti vorrebbero far rispettare le leggi, anche quelle inique, ma alla fine omettono di dire che campano grazie a quella politica dimostratesi cattiva. In fondo è un dettaglio ammettere gli errori: nella città dei tutti colpevoli dunque nessun colpevole, che volete che sia un voltagabbana prezzolato? La comicità è una cosa, la politica un’altra. Però Messina ha bisogno di chiarezza. In fondo le persone sporche che bazzicano nei Palazzi istituzionali sono solo una minoranza, magari un centinaio ma pur sempre minoranza. E invece a violare la legge siamo tutti quando permettiamo a dei cialtroni di decidere per Noi. Se la spazzatura fa bella mostra per le strade è anche colpa nostra; se l’Atm è un grande buco nero è anche colpa nostra; se le colline sono terra di conquista dei palazzinari è anche colpa nostra. E’ vero che non siamo noi ad amministrare Comune, Messinambiente, Urbanistica ma coloro che comandano lo fanno perché in questi anni abbiamo voltato la testa quando dovevamo combattere per i nostri diritti. L’abbiamo fatta con i nostri sacrifici e che a occuparsene lasciamo spesso dei cialtroni mascherati da paladini, che si sacrificano per tutti noi, ma questa volta l’abbiamo fatta grossa: il dissesto di Palazzo Zanca è la somma di tante codardie. Oggi dobbiamo rimediare a tanti errori e scegliere un sindaco, una squadra fatta di professionisti e non di sbandati a caccia di poltrone per campare. Al di là se vince la destra o la sinistra.