Intesa su soglia al 40% ma dubbi Pdl su premietto

L’accordo per abbassare dal 42,5% al 40% la soglia minima per accedere al premio di maggioranza del 12,5% ci sarebbe tra Pd, Pdl e Udc. Sarebbe il frutto di contatti in corso in queste ore all’interno della maggioranza. Se l’intesa tiene, la modifica verrà apportata in Aula al Senato, visto che la commissione Affari Costituzionali si è già espressa ieri sul punto con l’ormai famigerato blitz di Lega, Pdl e Udc.

A quanto si apprende da fonti parlamentari, però, ciò che blocca per ora il cammino della riforma elettorale sono i dubbi – tantissimi – del Pdl sul premietto al 10% da assegnare al primo partito nel caso nessuno raggiunga la soglia minima. Il partito di Pierluigi Bersani lo vuole a tutti i costi, l’Udc di Pier Ferdinando Casini avrebbe dato il suo via libera, il Pdl si è detto disponibile a ragionarci ma con una quota più bassa, il 6-7% al massimo. "Perché dovremmo regalare al Pd 60 seggi?", si interroga un senatore del Pdl. "E poi – continua – ammettiamo che decidiamo di regalarglieli, chi ci assicura i voti per andare avanti con l’intera riforma elettorale" che, tra le altre cose, contiene anche le preferenze? "Ce li assicura il Pd?". In effetti il via libera del Pdl al premietto potrebbe far venire meno l’ok della Lega sull’intera riforma. Ieri sera Roberto Calderoli ha detto chiaramente di essere contrario: "Meglio il proporzionale puro se nessuno raggiunge la soglia".

Per arrivare all’incontro decisivo tra Pdl e Pd in vista della riunione della commissione Affari Costituzionali del Senato, spostata tra l’altro dalle 20.30 alle 21, si attendono gli esiti di un incontro in corso a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi: lì c’è anche il coordinatore Denis Verdini a sondare gli animi sul premio al primo partito, chiesto dal Pd.