‘Sono convinto della necessità urgente di continuo dialogo e cooperazione tra i mondi della scienza e della fede’: lo ha detto Benedetto XVI durante l’udienza concessa ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze. ‘Senza questa necessaria interazione – ha precisato il pontefice -, le grandi domande dell’umanità lasciano il dominio della ragione e della verità, e sono abbandonate all’irrazionale, al mito o all’indifferenza, con grande danno per l’umanità stessa, la pace nel mondo e il nostro destino ultimo’. Secondo papa Ratzinger, uno ‘studio della natura come realtà unica, intelligibile e armoniosa nella sua innegabile complessità’ presenta dei ‘punti di contatto fecondi con la concezione dell’universo tratta dalla filosofia e dalla teologia cristiana’, secondo cui ogni creatura agisce all’interno di ‘un cosmo ordinato che ha origine dalla Parola creatrice di Dio’. L’universo, per Benedetto XVI, ‘non è caos o risultato del caos’, ma ‘complessità ordinata che ci permette di innalzarci, attraverso l’analisi e l’analogia comparativa, dalla specializzazione ad un punto di vista più universalizzante e viceversa’.