Distacco di Berlusconi, rassicura Alfano ma rema contro

Per capire quanto Silvio Berlusconi sia appassionato alle primarie del Pdl, basta forse sottolineare quali sono state le sue due priorità appena tornato dalle spiagge di Malindi: il Milan e le sue aziende. Ieri il Cavaliere ha avuto un vertice notturno con Adriano Galliani e Massimiliano Allegri in cui ha deciso di riconfermare il tecnico arrivato alla sesta scontitta in dodici partite. Venerdì andrà anche a trovare la squadra a Milanello.

Oggi, come da abitudine, l’ex premier ha pranzato con i figli e i vertici delle sue aziende, per fare il punto su uno stato di salute delle imprese che non lo lascia affatto tranquillo. Ma anche per ascoltare i ‘consigli’ degli amici di una vita sul quadro politico. D’altra parte esattamente un anno fa Silvio Berlusconi si recava al Colle per rassegnare le sue dimissioni e aprire la strada a quel governo Monti che oggi, almeno a parole, sostiene a giorni alterni.

Di certo oggi l’ex presidente del Consiglio non ha incontrato Angelino Alfano che pure era a Milano per partecipare al Financial Times Italy Summit. Tra i due tuttavia ci sarebbero state un paio di telefonate. All’ex premier non sarebbero paciute certe uscite post ufficio di presidenza troppo ‘ringalluzzite’ del segretario. Che a sua volta deve ogni giorno fare i conti con voci che vogliono il Cavaliere pronto a distruggere la ‘costruzione’ delle primarie con una nuova lista o addirittura con una sua ricandidatura (ipotesi le cui quotazioni sarebbero però al ribasso).

Come sovente accade Berlusconi ha dato rassicurazioni al segretario sul fatto di non aver intenzione di remare contro il partito. Anzi, gli avrebbe addirittura promesso che nelle prossime settimane ci saranno delle ‘uscite comuni’ per dare prova dell’idem sentire. Difficile dire se ad Alfano tali rassicurazioni siano bastate, visto che con gli altri interlocutori Berlusconi continua letteralmente a demolire quelle primarie a cui invece l’ex Guardasigilli ha così fortemente legato il suo destino. D’altra parte, fosse stato per lui, come ha candidamente ammesso, sarebbe bastata una consultazione tramite call center, qualcosa – avrebbe spiegato – tanto per fare un po’ di scena per i telegiornali.

Ma tant’è. Alla fine per evitare (o forse soltanto rinviare) il redde rationem, è passata la linea della consultazione con iscrizione, gazebo, ecc. seppure in una versione all’americana oltremodo diluita. Berlusconi ha lasciato fare ma la sua opinione sulla inutilità, o peggio nocività delle primarie, non è mutata.
I candidati intanto hanno cominciato le loro ‘campagne’ elettorali e in pista, oltre ad Alfano, ci sono Daniela Santanché, il formattatore Cattaneo, Guido Crosetto, Giancarlo Galan e quello che viene considerato come il ‘guastatore’ voluto dal Cavaliere, il milionario Giampiero Samorì. Secondo alcune fonti nelle prossime ore sarebbe in programma un incontro.

Il fatto è che, al netto delle smentite ufficiali, l’ex premier ha altro per la testa. Modi e tempestica, per la verità, restano ancora incerti tant’è che la stessa Santanché oggi lo ha ‘incolpato’ di essere eccessivamente ‘indeciso’. Delle giornate trascorse in Kenya nel resort di Briatore il Cavaliere avrebbe esaltato soprattutto il senso di distacco provato rispetto ai rituali a cui il partito lo ha costretto. In cima ai suoi pensieri ci sarebbe ancora l’intenzione di creare una sua lista parallela al Pdl anche se a questo punto la timeline sarebbe spostata a dicembre, dopo cioè che si saranno chiuse le primarie del Pd.