CRAC BUZZANCA, VOGLIAMO GIUSTIZIA!

L’uomo simbolo del crac Messina è Peppino Buzzanca. Certo nel 2008 quando fu eletto Peppino non immaginava che sarebbe presto diventato l’uomo simbolo del disastro politico – amministrativo di Messina. Il simbolo di una classe politica privilegiata guardata con sospetto, quanto con disprezzo dall’opinione pubblica locale. Oggi è fin troppo facile sparare sul politico Buzzanca: lui non si aiuta neppure con tutte quelle leggerezze e quelle dimenticanze. La somma dei suoi errori ha causato il crac di Messina: città affondata dal malaffare dei politicanti, ma non solo, anche dai dirigenti dell’ente che hanno firmato i pareri previsti dalla legge sulle delibere attestando la copertura finanziaria della spesa. Non solo, ma anche dei revisori dei conti responsabili di aver semplicemente effettuato richiami e non rilievi con trasmissione degli atti alla Corte dei Conti; non solo, ma anche dei dirigenti, dei funzionari che hanno omesso atti del loro ufficio facendo prescrivere i crediti vantati (residui attivi) dall’Ente per circa € 42.000.000,00! Il siluramento di Buzzanca nell’urna del 28 ottobre è l’inizio della fine. Buzzanca è il simbolo del crac Messina. La spazzatura e le contestazioni; gli stipendi dei dipendenti di Palazzo Zanca e le bugie sui conti; la spartizione negli incarichi e le consulenze. Le foto dell’immondizia hanno fatto il giro del mondo e ancora oggi la città è sotto assedio colorata dai rifiuti. La gente dello Stretto è arcistufa di assistere a certi spettacoli indecenti: vogliono GIUSTIZIA, e pertanto, chiediamo all’ex Procuratore della Repubblica, oggi Commissario Straordinario, Luigi Croce, di avviare i procedimenti di addebito del grave danno erariale (doloso), perpetrato in danno di tutti i cittadini di Messina, ovvero di procedere senza indugio al licenziamento del direttore generale, del dirigente responsabile del settore finanziario, ai si applica il contratto di lavoro di tipo privatistico e quindi sono immediatamente licenziabili. Vogliamo GIUSTIZIA, e pertanto, chiediamo l’immediata revoca dei revisori contabili e dei componenti il nucleo di valutazione dei dirigenti che ha attribuito le indennità di risultato! Vogliamo GIUSTIZIA, e pertanto, chiediamo l’immediata ispezione generale dell’intero apparato amministrativo dell’Ente effettuato da parte dell’ufficio ispettivo dell’Assessorato Regionale alla Famiglia. Vogliamo GIUSTIZIA, e pertanto, chiediamo che il Commissario deliberi la costituzione del Comune come parte civile nei confronti di tutti i soggetti, politici, dirigenti, funzionari, componenti del collegio dei revisori ed ogni altro soggetto che ha avuto parte attiva in tale disastro, come ad esempio i componenti dei consigli di amministrazione delle partecipate pubbliche. Vogliamo GIUSTIZIA, e pertanto chiediamo, prima di procedere al licenziamento o non rinnovo dei contratti dei lavoratori a tempo determinato ex LSU, LPU, ASU o similari di procedere all’accertamento dei requisiti di coloro si trovano a lavorare in partecipate pubbliche (vedi ATO 3), essendo stati assunti senza le previste procedure concorsuali e dunque ricoprono un posto di lavoro senza aver sostenuto le prescritte procedure di Legge.
"Procuratore" Croce nelle aule dei Tribunali c’è scritto “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI” e la signora Peppina di 90 anni con la pensione sociale non può pagare la TARSU al massimo, perché o paga la TARSU o non mangia! Per cui VOGLIAMO GIUSTIZIA per tutte le nonne Peppine della Città. Grazie!