Bilancio, fallito negoziato, ma fondi per Emilia salvi

Sono finiti con un fallimento per l’Europa, ma anche con una buona notizia per i fondi per le aree terremotate dell’Emilia Romagna, i negoziati fra il Consiglio Ue, la Commissione europea e l’Europarlamento sul bilancio 2013 e il correttivo da 9 miliardi di euro per il 2012.

La proposta di bilancio avanzata dalla Commissione europea per il 2013 prevedeva una spesa pari a 138 miliardi di euro, con un aumento del 6,8% (9 miliardi di più) rispetto a quest’anno.
Per il 2012, la Commissione chiedeva un bilancio correttivo di 8,9 miliardi di euro, necessari per pagare fatture dei progetti o pagamenti anticipati dai governi relativi alla politica di coesione, allo svluppo rurale e anche al popolare programma Erasmus (90 milioni di euro). Il Parlamento europeo appoggiava la Commissione, e non ha accettato di trattare sulle posizioni della maggioranza del Consiglio Ue che insistevano per una riduzione del bilancio correttivo. Alla presidenza di turno cipriota, rappresentata dal viceministro al bilancio Andreas Mavroyiannis, non è restato che constatare il fallimento del negoziato. La Commissione dovrà ora presentare una nuova proposta.

Del pacchetto faceva parte anche un secondo bilancio rettificativo per il 2012 relativo ai 670 milioni di euro destinati dal Fondo di solidarietà Ue al rimborso di misure prese a seguito del terremoto che colpito l’Emilia Romagna l’estate scorsa. Su quest’ultimo punto, i rappresentanti dei governi dell’Ue hanno accolto a maggioranza qualificata (contrari solo la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svezia) la richiesta italiana di stralciare la decisione sull’esborso dei 670 milioni dal resto del pacchetto e approvarla separatamente.