La platea politica messinese pullula di protagonisti: c’è chi prova a sparigliare le carte con promesse indecenti, chi si candida senza essere stato candidato, chi non si candida perché nauseato dalla politica. E poi c’è chi tira di boxe e chi tira… e basta. Riuniti però tutti nel voler a modo loro salvare Messina dal dissesto finanziario. Anno 2012 siamo ritornati alla Prima repubblica cara negli Anni Ottanta. Siamo ritornati perché poveri (anche di soluzioni). Siamo ritornati all’ovile perché altro da queste parti non si riesce a creare se non Ovili! I numeri bocciano la SECONDA e TERZA classe dirigente: la matematica non mente, sono gli uomini che lo fanno, qualche volta in maniera spudorata. Ma è mai possibile che in un simile luogo di scienziati, di economisti a far quadrare i conti ci dovevano pensare politici modesti come Orazio Miloro e Melino Capone? Possibile che nessuno migliore di loro sia stato prodotto dall’Ateneo di Messina? E’ chiaro che Sì. Ci viene in mente un nome su tutti: Pietro Navarra! Possibile che il professore Navarra sia troppo occupato a tenere corsi e conferenze in giro per le migliori università americane o inglesi, possibile pure: ma qualcuno lo ha mai interpellato per aiutare la città a uscire dalla crisi? Boh. Oggi abbiamo ritrovato il Comune delle campagne elettorali, il Palazzo Zanca dei mediatori, dove il politico che ha dimostrato, numeri alla mano, di non essere all’altezza del compito, ha a che fare soltanto con altri politici mediocri. Insomma, che possiamo aspettarci da una classe amministrativa che affoga nei debiti e li nasconde da ben quattro anni? Ma stavolta hanno proprio perduto. O no? Eppure… Al centro di questo casotto ci sono ancora gli stessi che lo hanno provocato e che non pensano minimamente di dimettersi dal ruolo di salvatori, perché convinti di poter “aggiustare” le carte del dissesto. Ma i politici messinesi sanno che c’è la crisi economica? Chissà come andrà a finire quella loro teoria che i numeri per tenere in pugno Comune e Provincia regionale, ci sono ancora. Bah! Nessuno di loro si ritira, neppure a cannonate o per limiti d’età e per tenersi stretta la poltrona sono disposti a tutto anche a tirare di boxe. I colpevoli del dissesto Messina sono talmente tanti che la memoria non riesce a trattenere tutti i nomi.