LA POLITICA MESSINESE è un CIMITERO

Quest’anno in occasione della commemorazione dei defunti, mi sono recato al Gran Camposanto. Voglio essere sincero con voi, era da anni che non ci andavo, preso dalla frenesia della vita quotidiana, sia perché sin da bambino ho provato sempre una certa impressione per quei luoghi. A agosto però, è morto mio padre e non ho potuto farne a meno. Mi sono recato presso il deposito, perché è li che per adesso è collocato. Devo dirvi che ho provato e provo senso ad entrare in quel luogo maleodorante, fare una preghiera è scappare subito via, in mezzo a tutte quelle casse da morto. Avevo deciso di non esternare questa situazione per rispetto a mio padre, ma gli interventi in commissione, e le risposte dei rappresentanti dell’amministrazione mi hanno convinto del contrario. Perché per loro tutto va bene. L’ho trovato assurdo. Sorvolando “per adesso”, su ciò che ho dovuto subire a livello sanitario, non posso tacere sul fatto che nonostante una mia parente abbia acconsentito alla trasformazione di un tumulo per accogliere la salma di mio padre, ad oggi, nonostante siano stati pagati i relativi oneri, attendiamo la comunicazione della la data di fissazione dell’inizio lavori. E chissà quando se ne parlerà. Con mio padre abbiamo subito un calvario lungo 13 anni, facendo la spola tra Messina e Milano. All’età di 78 anni, però risultava difficoltoso affrontare un viaggio e pertanto volevo convincermi che qualcosa a livello sanitario qui da noi fosse cambiato. Si, purtroppo ho constatato che in peggio. Mio padre è morto, attaccatto ad un respiratore artificiale, perch! é stav a male si, ma credetemi, anche a causa di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti, personale strutture e mezzi inadeguati per certe malattie. Mancanza di adeguati centri di riabilitazione cardio respiratoria, di questo si tratta, che nel meridione d’Italia sono inesistenti. Insensibilità a tutti i livelli. C’è gente che muore perchè non ci sono centri adatti ad accoglierli. Ho interpellato sulla questione anche l’Assessorato Regionale per questo e devo inviare delle dettagliate relazioni, oltre che valutare altre azioni quando si degneranno di consegnarmi le cartelle cliniche. Volevo non dover portare con me il rimorso di pensare che se fosse stato in un’altra città forse si sarebbe potuto salvare, chissa? Scusate la durezza delle parole, e lo sfogo, ma ancora purtroppo non dormo la notte, perchè penso che altri subuscono le medesime situazioni senza poter o voler reagire. Ma che dire di una città dove non puoi curarti adeguatamente, morire come un cane, e non avere una degna sepoltura?
Scusate lo sfogo.

Consigliere Comunale Città di Messina
Ivano Cantello
Capogruppo a Palazzo Zanca