Centri di Aggregazione Giovanile: quale futuro?

I C.A.G. (centri sociali di aggregazione giovanile) presenti nel territorio cittadino sono nella bufera per le voci di una loro possibile e definitiva chiusura alla scadenza del loro affidamento prevista il prossimo 20 gennaio 2013!

I consiglieri Udc della terza Circoscrizione Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto esprimono forte preoccupazione in merito ai paventati tagli da imprimere a diverse tipologie di servizi offerti ad alcune categorie di cittadini (fra i quali, appunto, quelli relativi al mantenimento in vita dei CAG), frutto della grave situazione economico-finanziaria di Palazzo Zanca per la quale il Commissario Croce sta imprimendo una forte accelerazione per tentare di evitare il dissesto del Comune!
Attualmente – ricordano Gioveni e Cacciotto – i centri sociali sono 8, tutti dislocati nei villaggi, ossia in quelle zone periferiche in cui emergono alti livelli di degrado e disagio sociale!

Nel territorio della terza Circoscrizione, per esempio, i villaggi di Camaro e Bordonaro godono di 2 importanti centri, dove gli operatori mettono giornalmente “anima e corpo” nell’assistere molti ragazzi attraverso grandi momenti di socializzazione, svago e persino assistenza scolastica!

Il CAG di Camaro, denominato il "Ciclone", ospita ben 40 ragazzi di tutte le età che vengono assistiti dagli operatori della cooperativa sociale "Nuove solidarietà", così come a Bordonaro il CAG che dal luglio 2009 ha trovato ospitalità nella vecchia scuola elementare di via Scaminaci e gestito dalla cooperativa "Azione sociale" rappresenta un importante punto di riferimento per decine di adolescenti residenti in un territorio difficile come quello delle "case gialle" di Santo Bordonaro!
Alla preoccupazione dei due esponenti Udc si associa quella di tanti genitori che, alle voci di questi possibili tagli, navigano nella totale incertezza per il futuro dei loro figli!

Togliere a tanti adolescenti questo sano diversivo – insistono i due consiglieri – ovvero togliere loro dei fondamentali punti di riferimento o delle guide sicure per la loro crescita e la loro educazione, potrebbe significare “perderli” fra le mille distrazioni che offre il mondo, con le immaginabili conseguenze che ne possono derivare!

Pertanto, Gioveni e Cacciotto chiedono al Commissario Croce di fare definitivamente chiarezza sul futuro dei CAG auspicandone il mantenimento in vita per scongiurarne le gravi ripercussioni sotto il profilo sociale e occupazionale.