Sono diverse le modifiche introdotte durante il passaggio al Senato nel decreto legge sulla crescita. Fra le novita’ principali e’ stata regolata la questione della conversione delle azioni privilegiate delle Fondazioni nella Cdp e introdotta la riforma delle banche popolari. Sono state inoltre prorogate di 5 anni (il primo tentativo e’ stato di 30 anni) le concessioni demaniali sulle spiagge. E’ poi entrato nel maxiemendamento anche un norma che, modificando la riforma Fornero, garantisce l’accesso al prepensionamento per i manager delle grandi aziende che ricorrono ai licenziamenti collettivi. Ma, durante l’esame in commissione Industria, il decreto si e’ arricchito di norme in diversi settori: dal possibile obbligo delle gomme invernali fuori dei centri abitati (mettendo fuori gioco le catene da neve) all’obbligo per le due ruote di nuova immatricolazione, di avere in dotazione l’Abs; dal ‘supercommissario’ dell’Autorità anticorruzione, passando per la pubblicità dei lavori parlamentari assicurata sul digitale terrestre, alla facolta’ per Poste di far svolgere attività di bancoposta fuori sede e all’estero e di commerciare oro. Sara’ poi possibile comprare il biglietto dell’autobus scalando il corrispettivo dal credito del cellulare. Quanto ai farmaci, resta l’obbligo di indicare il principio attivo anche quando nella ricetta il medico scriva il nome del medicinale. Nel settore assicurazioni si va dalla restituzione di quota parte del premio assicurativo in caso di estinzione anticipata del mutuo alla copertura obbligatoria per i 15 giorni successivi alla scadenza della polizza. Il Dl, inoltre, esce dal Senato avendo ‘inglobato’ le norme del decreto legge sul Ponte sullo Stretto di Messina e con diverse novità nel settore dei servizi pubblici locali. Possibili infine ‘zone a burocrazia zero’ in aree non soggette a vincolo paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico. Non sono passati invece i tentativi di ampliare l’ambito di applicazione del credito d’imposta sulle infrastrutture, nonchè l’abbassamento della soglia al di sopra della quale scatta l’agevolazione (resta a 500 milioni, doveva scendere a 100). Niente da fare anche per le nuove misure sui Monti bond per Mps e per quelle sulla vendita delle case degli enti previdenziali privatizzati. Nel primo caso, il Governo punta ad un recupero nella legge di Stabilità. Stessa strada dovrebbe essere seguita anche per alcune misure del ministero del Lavoro dall’aumento delle risorse alla Cig alle correzioni sull’Aspi prevista dalla riforma del mercato del lavoro.