Milioni di cittadini guardano con forte preoccupazione all’assenza di un’offerta alternativa in grado di rappresentare chi ritiene che le riforme di cui il paese ha bisogno siano di segno esattamente opposto rispetto a quanto proposto da una sinistra tornata alle ricette dello statalismo più tradizionale e da una destra populista che ha predicato la rivoluzione liberale moltiplicando invece sprechi e abusi di una classe dirigente impresentabile.
Sono quegli italiani che ritengono sia arrivata l’ora per lo Stato di fare la sua parte in termini di sacrifici e che la pressione fiscale non possa in nessun modo e per nessuna ragione essere aumentata. Quella parte del Paese che vuole un sistema di welfare più orientato alla crescita e contratti che premino la produttività.
Un duello tra un’Unione 2.0 e una Forza Italia 2.0 ci riporterebbe nel pieno della Seconda Repubblica. E non siamo affatto sicuri che la maggioranza degli italiani non veda l’ora di assistere al confronto tra Bersani e Berlusconi.
L’Italia ha bisogno di un fronte della responsabilità, di un movimento popolare, liberale e riformista che, nel solco di quanto iniziato dal Governo Monti, metta insieme la società civile disposta a impegnarsi e la politica che accetti la sfida della responsabilità e del rinnovamento.
Contro i populismi di destra e di sinistra, verso la Terza Repubblica.