CHI REMA CONTRO IL CENTRO-SINISTRA

Egregio Direttore,
stia attento Bersani, in soccorso ai partiti politici che gli remano contro si è aggiunta ora un’altra potente formazione “politica”, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Che sottobanco sollecita Monti a candidarsi nel nuovo schieramento di “centro” (che lo invoca insistentemente come leader) in compagnia di alcuni illustri personaggi del più puro e disinteressato cattolicesimo che va a braccetto con l’alta finanza, la grande imprenditoria e le lobbies che difendono gli interessi delle corporazioni più conservatrici del paese. Se Monti accetta, la sconfitta della Sinistra sarà quasi sicura. E l’Italia ritornerà indietro di 60 anni.
Lo scontro politico dal piano puramente economico-sociale, come dovrebbe essere in uno Stato moderno e civile, laico e democratico, si sta dunque spostando sul piano ideologico, come ai primi tempi della 1^ Repubblica e della guerra fredda (tra don Camillo e Peppone, tanto per intenderci). Mala tempora currunt! Si sveglino Bersani e la Sinistra, spieghino meglio agli Italiani che non l’hanno ancora capita come stanno veramente le cose e quali grossi interessi sono sottesi alla tanto sollecitata candidatura di Monti al centro. Che, guarda caso, anche il suo nemico Berlusconi (che lo ha silurato in Parlamento col voto di sfiducia del suo fido scudiero Alfano con le sue fedelissime truppe) ora lo invita a gran voce alla guida della nuova formazione centrista, insieme a Casini, Montezemolo, i cattolicissimi Riccardi e Olivero & C., come “alternativa alla Sinistra”, in altre parole per fregarla. Tutto concertato da tempo? Forse, chissà!
La confusione sul “teatrino della politica” del Centro Destra è ormai al colmo. Pescar nel torbido è un’arte nella quale molti politici nostrani sono ben allenati. Per questo sarebbe opportuno fare un po’ di CHIAREZZA. Bersani si svegli, non pensi solo alle Primarie. Pensi anche a farsi capire dalla gente, presenti subito un programma chiaro e credibile, e provveda rapidamente ad AGGIORNARE IL LINGUAGGIO. Perché il linguaggio è importante in politica e facilita la comprensione dei fatti. La terminologia ora in voga – accettata passivamente da quasi tutti i partiti e dai media – è impropria e non aiuta certo a chiarire una situazione ingarbugliata e confusa come l’attuale. E torna a tutto vantaggio delle destre conservatrici e reazionarie, che vogliono farsi passare per “moderati”! Necessita quindi una maggiore aderenza delle parole alla realtà. Cercherò di spiegarmi.
Del termine “MODERATI” si sono infatti appropriati quasi “in esclusiva”, traendo in inganno tante persone semplici e ingenue, i partiti di CENTRO-DESTRA. Ora non mi pare proprio che sia questa un’etichetta appropriata, specialmente se si pensa alla destra di Berlusconi, Bossi, La Russa & C. dove militano personaggi facinorosi, intolleranti, demagogici e populisti. Mi sembrerebbe più calzante definirli più semplicemente “CONSERVATORI”. Si tratta infatti di strenui difensori dello “status quo”, ossia degli interessi consolidati di una certa parte – minoritaria – della società, costituita prevalentemente da fruitori di redditi medio-alti e da detentori di gran parte della ricchezza del paese. Sull’altro versante stanno i partiti del CENTRO-SINISTRA che, opponendosi ad essi, cercano di interpretare le istanze e sostenere gli interessi di quell’altra parte della società – maggioritaria nel paese – costituita prevalentemente dalle classi lavoratrici, dipendenti e non, che si sono viste assottigliare sempre più i propri redditi a vantaggio delle classi più agiate, delle banche e della speculazione finanziaria. E che per questa loro politica tendente alla equità e alla giustizia sociale, e quindi volta al “cambiamento”, propriamente si definiscono PROGRESSISTI. Ora costoro non mi sembrano né degli estremisti pericolosi e “sovversivi” e nemmeno dei “comunisti rivoluzionari”, come qualcuno tendenziosamente vuole far credere, solo perché chiedono il miglioramento delle condizioni di vita di tanta parte della società. Sono quindi anch’essi da considerarsi “moderati”, perché non si servono di mezzi rivoluzionari, ma dei mezzi “democratici” che la Costituzione mette a loro disposizione, cioè l’impegno politico e il voto alle elezioni.
Sgombriamo quindi il campo dagli equivoci (in cui pascolano bene le Destre), semplifichiamo la terminologia, diciamo pane al pane e vino al vino ed eliminiamo il termine “moderato” dal linguaggio politico perché ingenera solo confusione. La vera ed unica legittima distinzione da farsi è quella tra CONSERVATORI e PROGRESSISTI (come già scrissi in un’altra mia lettera recente dal titolo “L’inganno delle parole”). Questa è la terminologia più giusta ed appropriata per definire i diversi e contrapposti schieramenti politici, e questo è il messaggio corretto che va dato alla gente, per non travisare i concetti che stanno dietro alle parole.
Mi sia permesso alfine formulare una qualche piccola ma significativa domanda: da che parte si pone la nostra cristianissima Chiesa Cattolica ?? Dalla parte dei Conservatori o da quella dei Progressisti?? E Monti cosa deciderà?? Si lascerà strumentalizzare da Berlusconi (che lo ha sfiduciato in Parlamento), Casini, Montezemolo, Riccardi, Olivero, Bagnasco & C. e dai potentati economico-finanziari nazionali e internazionali o resisterà ai loro pressanti inviti ??
Lo sapremo tra breve. La risposta alla prossima puntata …… magari come regalino di Natale agli Italiani.

Giovanni Dotti