Sono rientrate le polemiche del Pdl sulla data delle elezioni politiche. Annamaria Cancellieri, ministro dell’Interno, ha scritto al presidente Giorgio Napolitano suggerendo la data del 24 febbraio e non quella del 17. Il capo dello Stato ha preso atto delle valutazioni del ministro sugli adempimenti tecnici relativi al voto degli italiani all’estero che inducono a ritenere che il 24 febbraio sia la data più idonea. La soluzione non incontra obiezioni da parte del partito di Silvio Berlusconi. Intanto il rallentamento dell’iter per l’approvazione della legge di stabilità a causa dei molti emendamenti al testo presentati dal Pdl ha fatto decidere di fissare a oggi il voto di fiducia del Senato, dove la seduta inizia alle 11. In questo modo, il provvedimento giungerebbe alla Camera nel pomeriggio per la terza e definitiva lettura. Lo slittamento delle elezioni politiche al 24 febbraio dovrebbe aver convinto il Pdl a evitare il prolungamento della legislatura al 28 dicembre, come annunciato pure ieri da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. Sempre nel pomeriggio, una riunione del Consiglio dei ministri dovrebbe dare definitivo via libera al decreto legislativo cosiddetto ”liste pulite”che prevede l’incandidabilita’ e il divieto di ricoprire cariche elettive e di governo per i condannati in via definitiva. Dopo il si’ del Senato, anche le commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno approvato all’unanimita’ il parere su questo decreto legislativo. La tradizionale conferenza stampa di fine legislatura del presidente del Consiglio, che avrebbe dovuto tenersi venerdi’ 21 dicembre alle 12 e ieri rinviata, potrebbe svolgersi sabato o domenica prossimi, dopo il decreto del presidente della Repubblica di scioglimento delle Camere. Mario Monti ha infatti deciso di rispondere alle domande dei cronisti solo dopo che governo e Camere abbiano esaurito la propria attivita’ legislativa. Ieri il premier ha incontrato a palazzo Chigi per oltre un’ora i leader del centro che vorrebbero avere come riferimento politico Monti: il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi e il presidente della fondazione Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo. E’ toccato a Casini, che in serata ha partecipato alla trasmissione televisiva ”Otto e mezzo” su La7, riferire qualche particolare sull’incontro: ”Monti non e’ indeciso, in cuor suo ha preso una decisione. Ma rispetta le regole: aspetta lo scioglimento delle Camere”. Il leader dell’Udc e’ molto polemico nei confronti di Berlusconi: ”Ieri ho visto un ufo che ha spiegato come risolvere i problemi del paese. E’ stato uno spettacolo esilarante perche’ questo signore ha governato per quasi vent’anni, nell’ultimo periodo con una maggioranza di 100 deputati, e ha parlato come fosse arrivato in quel momento”. Secondo le indiscrezioni, una volta dimessosi da premier, Monti lancerebbe ”un appello agli italiani”, un vero e proprio programma che dovrebbe contenere i punti della sua agenda di governo per la prossima legislatura: a iniziare da una forte sottolineatura del ruolo positivo da svolgere in Europa di concerto con gli altri leader europei. Monti potrebbe cosi’ dare il suo imprimatur a chi condivide questo programma. Luca di Montezemolo, Andrea Riccardi, Raffaele Bonanni, Andrea Olivero (che ieri si e’ dimesso da presidente della Acli) dovrebbero essere i primi a sostenere Monti insieme a Casini e ai transfughi che potrebbero arrivare dal Pdl capeggiati da Franto Frattini e Beppe Pisanu. Ieri Pier Luigi Bersani ha incontrato a Bruxelles il presidente dell’ eurogruppo Jean-Claude Juncker. Il segretario del Pd ha poi dichiarato davanti alle telecamere: ”Siamo interessati in ogni caso ad avere un rapporto interlocutorio con Monti, qualsiasi decisione prenda. Sono due anni che dico che i progressisti devono vincere queste elezioni e che devono avere uno sguardo molto aperto verso tutte le forze europeiste e moderate che sono poste a contrastare le derive populiste”. Juncker ha detto da parte sua: ”Bersani e’ una persona intelligente che mi sembra abbia le migliori intenzioni per l’Italia. Mi e’ piaciuto molto questo incontro”. Quanto a Monti, Juncker ha confermato che ”e’ altamente rispettato nell’Unione europea”. Al termine dell’incontro con Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, Bersani e’ tornato a precisare di ritenere normale che se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni la premiership vada a lui, candidato alla presidenza del Consiglio e segretario del Pd ”perche’ lo prevede il nostro ordinamento”.