Quattro lunghi anni sono ormai trascorsi da quando la campana della scuola "Nicholas Green" di Valle degli Angeli suonò per l’ultima volta! Da allora – denunciano i consiglieri della terza Circoscrizione Libero Gioveni e Nicola Arlotta – solo orrori fatti di devastazione, degrado, abbandono, sconquasso, incuria, razzie di arredi, incendi, ricoveri per vandali e tossicodipendenti! Già, orrori e scenari inquietanti che è come se avessero fatto morire il piccolo Nicholas due volte!!! Non vi è nulla all’interno del plesso, infatti – spiegano Gioveni e Arlotta – che non sia stato rovinosamente distrutto o abbattuto (persino qualche tramezzo non è risultato indenne a questa autentica barbarie!).
Eppure la “Green” – ricordano i consiglieri – era stata senz’altro una delle scuole più all’avanguardia della città dal punto di vista strutturale e architettonico, e fa senz’altro rabbia assistere giorno dopo giorno al suo continuo ed irrefrenabile decadimento, specie perché si tratta di una struttura costruita con soldi pubblici che i vandali hanno pensato bene in questi anni di rendere INGUARDABILE!
I residenti di Valle degli Angeli, che già nell’ottobre 2010 avevano subìto il disagio di ritrovarsi di colpo la strada sbarrata proprio in corrispondenza della scuola (che venne poi riaperta parzialmente al transito anche grazie alle loro pacifiche e legittime proteste), continuano a manifestare sia loro profonda indignazione per la squallida presenza di questo autentico “obbrobrio strutturale” accanto alle loro abitazioni, sia una forte preoccupazione per il continuo andirivieni di persone poco raccomandabili che gravitano attorno al plesso!
Gioveni e Arlotta ricordano che la decaduta Amministrazione aveva inserito l’ex scuola nel piano di dismissione degli immobili comunali, ma ad oggi non è dato ancora sapersi quale futuro attenda il plesso, nonostante sarebbe certamente vitale – secondo i consiglieri – per ridare speranza agli abitanti di Valle degli Angeli, che questa struttura possa essere riutilizzata esclusivamente per finalità sociali. Infatti – ricordano ancora gli esponenti Udc – il Consiglio Circoscrizionale, in occasione dell’adesione al neonato "Movimento per la cultura" sorto in città, aveva chiesto a Palazzo Zanca, attraverso una delibera, di estrometterla dal piano di dismissione per renderla appunto fruibile alla cittadinanza come potenziale biblioteca o luogo di aggregazione da gestire in sinergia con lo stesso Movimento.
Oggi invece – concludo Gioveni e Arlotta che chiedono definitivamente chiarezza e soprattutto celerità per il definitivo recupero del plesso – continuano a regnare il silenzio e l’immobilismo più assoluti e, fatto ancor più grave, rassegnazione sociale in un contesto sempre più da "terzo mondo"!