Monti, con coalizioni di Bersani e Berlusconi non si governa

Finale di puntata di ”Ballaro”’ su Rai tre ieri sera tutta per Mario Monti, intervistato da Giovanni Floris. La trasmissione aveva visto in precedenza duellare Susanna Camusso, Nichi Vendola (ha ribadito di non avere intenzione di far parte di una maggioranza con il premier dimissionario che rappresenta una parte del blocco conservatore), Angelino Alfano (ha chiesto al governo il ritiro del redditometro) e Cesare Romiti, ex amministratore delegato della Fiat, che aveva detto di non condividere la salita in politica del leader di Scelta civica perchè ”ora non c’è più una personalità al di sopra delle parti”. Monti esordisce commentando alcune dichiarazioni dei suoi avversari: ”Non ho la capacità di convincente manipolazione della realtà che ha Berlusconi. Non ho la capacità di Bersani di immaginare di poter governare con Vendola e Camusso”. Aggiunge sul segretario del Pd: ”Bersani è una persona seria, è simpatico. E’ in una coalizione con chi vede l’Italia non come una penisola, ma come un’isola. Si illude di poter governare con le persone che erano in questo studio”. La replica al leader di Sel e’ secca: ”Non credo che mi trovero’ a governare con Vendola. La formazione politica che ho creato, e che spero avra’ successo, partecipera’ a governi solo se questi avranno un chiaro orientamento riformatore. E Vendola non mi sembra che risponda ai requisiti di cui lavoratori, giovani e italiani in generale hanno bisogno. Vendola, esclusa l’attenzione all’ecologia, non risponde alle esigenze necessarie all’Italia”. La conclusione e’ polemica: ”Ho una profonda sfiducia nella capacita’ della coalizione guidata da Berlusconi e della coalizione di Bersani a governare l’Italia”. Monti ricorda la situazione di emergenza economica che ha dato via al suo governo tecnico: ”Sono d’accordo con Beppe Grillo: siamo in guerra e con l’elmetto in testa. Eravamo sull’orlo del precipizio, a un passo dalla Grecia”. Arriva una battuta sul segretario del Pdl: ”L’onorevole Alfano e’ spiritosissimo, ma in presenza del suo capo non e’ cosi’ vivace. Nel 1996 e 1997, quando ero commissario europeo, consigliai l’ingresso di Forza Italia nel Ppe. Adesso sono delusi”. Non manca un’ulteriore stoccata al Pdl: ”Ho trovato terribilmente cinico che chi ha gestito la vicenda degli ‘impresentabili’ lo abbia fatto con il bilancino, cioe’ chiedendosi quanto di vizio mi posso permettere. Ma che siamo matti?”. La conclusione sul centrodestra: ”Se Berlusconi vince, tanto di cappello ma nel disastro ci siamo noi italiani”. Sui rapporti con Udc e Fli, alleati di Scelta civica, spiega: ”Io non giudico il passato di Fini e Casini, come di nessuno. Pero’ Casini e Fini prima di altri hanno visto i limiti del bipolarismo. In secondo luogo, Casini e Fini hanno appoggiato il mio governo anche quando toccavano gli interessi delle categorie loro vicini. Pd e Pdl non l’hanno fatto”. Il premier argomenta sulla sua collocazione: ”Il centro non esiste. Sulle riforme bisogna fare sia le cose che piacciono a Bersani, come la lotta alla corruzione, e quelle che piacciono a Berlusconi, come meno tasse. Io voglio fare riforme del lavoro che la Cgil impedisce, e riforme della giustizia che il Pdl impedisce”. Monti annuncia cosa farebbe se gli capitasse di fare il bis come capo del governo: ”Al primo Consiglio dei ministri vorrei varare un taglio del 50% dei parlamentari insieme alla riforma elettorale. Per farlo c’e’ bisogno di un disegno di legge costituzionale. Sui fondi ai partiti, il problema non e’ prenderli o no, ma ridurre tutti i costi della politica. Penso che il finanziamento pubblico ai partiti debba essere tagliato drasticamente. Vorrei anche riprendere la riforma del titolo V della Costituzione per fare le infrastrutture che sono necessarie per lo sviluppo del paese”. Oggi, a suo parere, i poteri su questo versante sarebbero troppo frammentati tra Comuni, Provincie e Regioni. Il leader di Scelta civica si difende dalle accuse del quotidiano britannico ”Financial Times” che lo ha definito inadeguato a governare l’Italia: ”Ho avuto un corpo a corpo intellettuale con la Merkel. In Europa sono considerato un alleato scomodo della Merkel perche’ non mi piego”. Questa posizione autonoma avrebbe contribuito a far assumere misure anti-spread da parte del Consiglio europeo. Infine Monti, tornando sulla situazione economica italiana, esclude un’ ulteriore manovra a breve di aggiustamento dei conti pubblici.