L’ultima giornata del Pontificato, giovedì 28 febbraio, vedrà il Papa inontrare nella Sala Clementina i cardinali che desiderano salutarlo: "il Santo Padre è vicino al Collegio Cardinalizio che sente vicino", ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Poi, ha annunciato, "è prevista alle 17 la partenza per Castelgandolfo in elicottero. E – ha concluso Lombardi – dalle 20 siamo in sede vacante e tutte le attività previste sono annullate".
Benedetto XVI incontrerà venerdì alle 11,30 i vescovi della Liguria che verranno in Vaticano per la "visita ad limina" guidati dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale della Liguria oltre che di quella italiana. Lunedì vedrà invece un gruppo di dieci presuli della Lombardia alle ore 11,30.
E’ molto probabile che saranno guidati dal cardinale Angelo Scola, ma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, non ha potuto confermare la presenza di Scola in quanto la tabella delle visite ad limina della Lombardia prevedeva altri appuntamenti.
Saltano infatti tutti gli altri appuntamenti per le visite ad limina ulteriori. E sono cosi’ annullate quelle delle Marche in calendario per la fine di febbraio.
Sabato pomeriggio incontrerà il premier Mario Monti e il sabato successivo, 23 febbraio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: entrambi "hanno manifestato il desiderio di avere con il Papa un momento di saluto privato".
"L’alternativa tra la chiusura nel nostro egoismo e l’apertura all’amore di Dio e degli altri, potremmo dire che corrisponde all’alternativa delle tentazioni di Gesu’: alternativa, cioe’, tra potere umano e amore della Croce". Benedetto XVI ha commentato così l’episodio delle tentazioni subite da Gesù nel deserto, parlando agli ottomila fedeli presenti alla sua penultima Udienza Generale.
"Convertirsi – ha spiegato – significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione". Nella sua catechesi, Benedetto XVI ha quindi individuato "il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù" nella "proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e il proprio successo". "E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo", ha scandito.
"Ognuno – ha osservato – dovrebbe chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il Signore o sono io?". Per Joseph Ratzinger, "superare la tentazione di sottomettere Dio a se’ e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e convertirsi al giusto ordine di priorita’, dare a Dio il primo posto, e’ un cammino che ogni cristiano deve percorrere". "Gesu’ va nel deserto – ha ricordato il Papa – e la’ subisce la tentazione di lasciare la via indicata da Dio Padre per seguire altre strade piu’ facili e mondane". Il deserto, dove Gesu’ si ritira – ha spiegato – e’ il luogo del silenzio, della poverta’, dove l’uomo e’ privato degli appoggi materiali e si trova di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, e’ spinto ad andare all’essenziale e proprio per questo gli e’ piu’ facile incontrare Dio.
Ma il deserto e’ anche il luogo della morte, perche’ dove non c’e’ acqua non c’e’ neppure vita, ed e’ il luogo della solitudine, in cui l’uomo sente piu’ intensa la tentazione".
Poi il Papa ha brevemente riassunto il racconto evangelico.
"Nella prima tentazione – ha sintetizzato – il diavolo propone a Gesu’ di cambiare una pietra in pane per spegnere la fame. Gesù ribatte che l’uomo vive anche di pane, ma non di solo pane: senza una risposta alla fame di verita’, alla fame di Dio, l’uomo non si puo’ salvare". "Nella seconda – sono state ancora le parole dell’85ene Joseph Ratzinger – il diavolo propone a Gesu’ la via del potere: lo conduce in alto e gli offre il dominio del mondo; ma non e’ questa la strada di Dio: Gesu’ ha ben chiaro che non e’ il potere mondano che salva il mondo, ma il potere della croce, dell’umilta’, dell’amore".
"Nella terza – ha concluso il Pontefice dimissionario – il diavolo propone a Gesu’ di gettarsi dal pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e farsi salvare da Dio mediante i suoi angeli, di compiere cioe’ qualcosa di sensazionale per mettere alla prova Dio stesso; ma la risposta e’ che Dio non e’ un oggetto a cui imporre le nostre condizioni: e’ il Signore di tutto".