"Le elezioni politiche ci consegnano un risultato che si presta a mille analisi e valutazioni, a cominciare dalla crescente voglia di protesta che si canalizza nel voto al partito di Grillo. Ma il risultato elettorale, sparatutto in Sicilia, ci dice una cosa: se il centrodestra torna ad essere unito, vince. Il centrosinistra deve dunque uscire dalla logica dell’autosufficienza, per vincere deve allargare la propria base. Per dirla in maniera semplice, deve "fare alleanze". E le alleanze vanno fatte “prima”: il meccanismo secondo il quale “intanto si vota, e poi in parlamento si cercano gli accordi”, non funziona".
"Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà che questo voto mette nero su bianco, così come bisogna avere il coraggio di ammettere che alle scorse elezioni regionali il centrosinistra in Sicilia ha vinto innanzitutto perché eravamo stati capaci di frantumare il blocco di centrodestra. E guardando ancora più indietro, alle scorse elezioni comunali di Palermo, è avvenuta la stessa cosa: i numeri ci dicono che se le forze di centrodestra avessero presentato un unico candidato sindaco, con ogni probabilità avrebbero vinto".
"Da tempo sostengo la necessità di allargare la base del centrosinistra, senza falsi pudori o moralismi di facciata: queste elezioni politiche confermano che questa è l’unica strada possibile. E il PD ha il dovere di tracciare questa strada con decisione e convinzione. Avere capacità di attrazione, essere in grado di calamitare nuovo elettorato forse per qualcuno è un “peccato mortale”. C’è chi preferisce l’autoreferenzialità? Contenti loro. Io preferisco lavorare per costruire un’alleanza larga, in grado di essere maggioranza stabile in Sicilia e in Italia".