Sel: sì a ‘piano B’, alternativa non è solo ‘Bersani o voto’

Sì a un ‘piano B’ per uscire dall’impasse del dopo-voto, individuando un ‘profilo civico elevato’ che possa guidare un governo e ottenere l’appoggio anche dei parlamentari del Cinque Stelle. Questo, secondo quanto si apprende da fonti di Sel, uno degli argomenti trattati oggi durante la direzione nazionale del movimento. Dunque, spiegano le stesse fonti, durante la direzione si è discusso della necessità di una soluzione che non sia necessariamente legata alla presenza di Pier Luigi Bersani a palazzo Chigi: "L’alternativa non è o Bersani o il voto anticipato, non è ‘Bersani o morte’: si può individuare una personalità di altissimo profilo", che non sia un tecnico ma una figura di primissimo piano, che possa formulare una piattaforma che tenga conto anche delle istanze sostenute dai ‘grillini’. L’ipotesi di individuare in quel ruolo una figura come quella di Stefano Rodotà, circolata già da ieri, è stata discussa anche durante la direzione di Sel, spiega un esponente del movimento. Ed è considerata valida, non solo per la storia personale e politica di Rodotà, ma anche per il suo impegno degli ultimi anni sulla tutela dei diritti e dei beni comuni. Nel corso della riunione, aggiunge la stessa fonte, e’ stato fatto anche un esame del voto del 24 e 25 febbraio: sarebbe emersa, tra l’altro, una buona dose di autocritica nel modo in cui è stata affrontata la campagna elettorale. "Moltissimi dei temi e delle parole d’ordine che fanno parte del vocabolario di Sel fin dalle origini, come il reddito di cittadinanza o la riduzione delle spese militari – è la spiegazione – sono state fatte proprie da Grillo e percepite come rivendicazioni del Cinque Stelle". "Non ci siamo fatti capire", è la conclusione.