Le divisioni medioevali religiose ed etniche sono sempre in agguato e dobbiamo prevenire ogni forma di spazio al linguaggio dell’odio e del conflitto ideologico, alla base di tutte le forme di razzismo e di discriminazione. La recente intervista del Giornale a un giornalista di religione islamica e convertito al cristianesimo si scaglia contro la Chiesa e il cattolicesimo perché ha riconosciuto la religione islamica e il Corano e considera la sua conversione al cattolicesimo è conclusa. Oltre a essere una offesa grave a tutte le religioni monoteiste che dialogano e cooperano per fini spirituali comuni di pace e rispetto della vita, è un attacco ad ogni forma di democrazia e convivenza civile. Cosi commenta Foad Aodi presidente della Co-mai e fondatore del Movimento Uniti per Unire, auspicando che la svolta nel dialogo con tutte le religione ed in particolare con l’Islam indicata da Papa Francesco prosegua e dia i suoi frutti. Speriamo che questa svolta possa succedere anche nel mondo politico e certi personaggi dovrebbero fare “mea culpa” pubblica per avere sostenuto in passato posizioni anti islamiche, sia pubblicamente che con candidature strumentale e provocatorie. In questo momento di crisi sociale ed economica è grave indicare nemici e attivare le braci del razzismo mai spente, fondate sull’ignoranza. L’Italia e L’Europa supereranno la crisi se sapranno come hanno già fatto gli Stati Uniti, considerare ogni componente etnica, religiosa e culturale della società una importante risorsa per l’identità nazionale e per lo sviluppo dell’economia. In Italia se ci fosse qualche milione di immigrati in più l’Inps potrebbe evitare i tagli alle pensioni di tutti gli italiani e il Prodotto interno lordo sarebbe in crescita con una ricchezza nazionale di tutti e per tutti senza distinzioni.