Dopo la Pasqua più casalinga dei tempi recenti con oltre quattro famiglie su cinque tra le mura domestiche, oltre la metà degli italiani (51 per cento) non ha rinunciato a Pasquetta a un viaggio a breve raggio low cost da realizzare in giornata per fare una scampagnata, visitare una città d’arte, mete religiose o andare a trovare parenti e amici. E’ quanto afferma la Coldiretti nel tracciare un bilancio delle festività dopo che per nel giorno di Pasqua ‘solo’ 3,4 milioni di famiglie erano in vacanza, mentre erano 4 milioni nel 2012 e addirittura 4,5 milioni nel 2011. A Pasqua sono restate a casa quasi 18 milioni di famiglie. Secondo il sondaggio realizzato su www.coldiretti.it per Pasquetta invece il 51 per cento degli italiani ha sfidato il tempo incerto pur di concedersi un po’ di svago all’aria aperta con netta preferenza per la scampagnata (17 per cento), il mare per il 12 per cento, le città d arte per il 10 montagna/colllina con l 8 per cento o altro per il 4. Chi secondo tradizione ha scelto di trascorrere la Pasquetta fuori casa ha optato per la maggioranza – precisa Coldiretti – per il pranzo al sacco o per il picnic mentre appena 2,5 milioni di presenze si contano nei ristoranti. Il menu piu’ gettonato e’ quello degli avanzi del giorno prima anche se dove si e’ visto il sole non sono mancate le tradizionali grigliate. Una tendenza che – precisa Coldiretti – riguarda anche l’agriturismo dove prevalgono le prenotazioni brevi e last minute con una stima di circa 200mila presenze secondo Terranostra per le festività pasquali, in leggero calo rispetto allo scorso anno. Piu’ che per il pernottamento quest’anno gli agriturismi vengono scelti però perchè offrono l’opportunita’ di trascorrere una giornata lontano dalle citta’ senza rinunciare – conclude Coldiretti – alla comodita’ e alla protezione garantita dall’ospitalita’ delle aziende di campagna anche nei confronti del maltempo. La crisi continua a "picchiare duro" e le vacanze in campagna ne risentono. La provincia di Siena (con circa 1.500 agriturismi autorizzati) non si sottrae al dato negativo che sta caratterizzando l’andamento generale e il 2013 non sara’ sicuramente migliore del 2012. A confermarlo e’ Agriturist (Confagricoltura) che conduce periodici sondaggi tra gli operatori associati, per fotografare lo stato di salute dell’agriturismo e i risultati non sono confortanti. Nella provincia di Siena nel 2012 si e’ registrato un calo che sfocia in un aumento di difficolta’ nella programmazione dell’attivita’.
In molti casi le presenze nelle strutture agrituristiche sono diminuite fino al 20 per cento rispetto al 2011. Il tutto con prezzi fermi ormai da tempo, durata dei soggiorni in diminuzione e costi di gestione al contrario sempre piu’ alti, oltre alla gestione dell’informativa e riscossione dell’imposta di soggiorno. "Senza rilancio forte della domanda e contenimento dei costi delle imprese, le conseguenze sull’occupazione e in generale sull’economia delle nostre campagne saranno gravi", spiega preoccupato il Presidente di Agriturist Siena, Andrea Pannocchieschi d’Elci. "Le aziende turistiche e agrituristiche – commenta Andrea Pannocchieschi d’Elci – hanno da poco subito la batosta dell’Imu e saranno colpite, in luglio, dalla Tares, che si annuncia piu’ pesante, almeno del 25%, rispetto alla precedente imposta sullo smaltimento dei rifiuti. Molte aziende, poi, devono anche fare i conti con l’imposta di soggiorno". Ad avere la peggio nel 2012 è stato l’andamento del turismo interno, quello degli italiani. Secondo una elaborazione di Agriturist su rilevamenti a campione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo gli agriturismi sono a meno 12 per cento. E la cifra si sposa bene anche al senese. Anche se un po’ meglio, non c’è comunque da rallegrarsi troppo per i movimenti dall’estero. Agriturist rileva che gli stranieri per visitare l’Italia spendono qualcosa in più (+3,6%), ma, rispetto al 2011, i pernottamenti degli stranieri sono rimasti sostanzialmente fermi (+0,1%).