Debiti Pa. Longobardi (Unimpresa), per aziende rischi su futuri appalti

"Con una mano si danno un po’ di soldi arretrati e con l’altra si toglie ossigeno alle imprese. Con il piano sui debiti della pubblica amministrazione ci sono enormi rischi per le aziende sui futuri appalti. Sono i soliti cavilli, le norme che apparentemente risultano innocue e poi in realtà sono delle vere e proprie mine. Nel decreto approvato ieri dal consiglio dei ministri c’è una tagliola che costringerà lo Stato a sforbiciare contratti in essere e forniture per sostenere la spesa sugli interessi dei nuovi titoli che il Tesoro emetterà per saldare le fatture scadute". Lo denuncia il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dopo il via libera del Governo al provvedimento d’urgenza che sblocca i debiti della Pa per un importo pari a 40 miliardi di euro.
"L’articolo 11 del decreto, nella bozza che abbiamo visionato, infatti prevede – spiega Longobardi – che la copertura finanziaria relativa agli ingressi dei bot e dei btp che il ministero dell’Economia collocherà sul mercato per avere liquidità utile per rimborsare i debiti scaduti sia garantita da tagli sul bilancio della Pa centrale. Vale a dire che saranno drammaticamente tagliati i contratti già sottoscritti e che per il futuro ci sarà una enorme riduzione degli appalti con i privati". Secondo il presidente di Unimpresa "per molte aziende la manovra potrebbe rivelarsi una beffa: per garantire un po’ di soldi subito, si pregiudica il futuro stesso di attività imprenditoriali importanti. Non ci sembra il modo migliore per rilanciare l’economia".
"Abbiamo poi un altro dubbio – dice Longobardi: e riguarda il fatto che la manovra approvata ieri sblocca in qualche modo 40 miliardi sui 100 totali congelati: che fine fanno i restanti 60? Speriamo non ci sia un’intenzione surrettizia di azzerarli con un colpo di spugna".