“La qualità e la gestione dei Servizi Sociali rappresentano il biglietto da visita del Comune che li eroga. Riuscire a fornire servizi alla persona fragile (per motivi economici o di salute) misura il livello di civiltà di una comunità, ma – al contempo, per l’amministratore – rappresenta un preciso dovere. L’Amministrazione, che desidera tutelare la dignità del Cittadino, non può trincerarsi dietro il leit-motiv “non ci sono risorse”. Il sostegno ai più deboli, oltre a servire al mantenimento della coesione sociale, è un dovere di legge (In molti ambiti le norme prevedono l’erogazione di sussidi e di servizi). L’amministrazione attiva deve impegnarsi per far si che le associazioni del terzo settore condividano gli sforzi per realizzare, attraverso il principio della sussidiarietà, questo obiettivo, ma deve puntare anche alla qualità. Le vicende di questi ultimi anni hanno dimostrato che è stato un errore avviare gare di appalto nelle quali si sanciva la distinzione tra oneri per il personale (SPESE INCOMPRIMIBILI) e oneri di gestione (SERVIZI COMPRIMIBILI), soggetti a ribasso. Una strada potrebbe essere quella di realizzare BANDI mirati ad accertare il requisito per l’ACCREDITAMENTO delle Cooperative, che devono essere gli esclusivi e diretti titolari della fornitura delle prestazioni di assistenza, ma solo attraverso il VOUCHER Sociale. Il “voucher sociale” darebbe, infatti, la possibilità al richiedente la prestazione di scegliere tra i fornitori, cioè le cooperative, accreditati dall’amministrazione. Resta compito dell’amministrazione comunale stabilire il valore unitario del voucher, per ora di servizio, sulla base di standard regionali o di settore. Questo sistema garantirà una migliore funzionalità ed efficienza ai servizi erogati, perché gli Operatori dovranno conquistarsi e mantenere la fiducia dell’utente e ricevere i rispettivi rimbors, quale corrispettivo delle prestazioni erogate.
Il Comune non dovrà avere rapporto alcuno con i dipendenti delle Cooperative, per cui le stesse sono libere di utilizzare il proprio personale come meglio credono, full time o part-time.-
I soggetti richiedenti l’accreditamento devono garantire di avere un organico che, per numero e qualifica professionale, corrisponda agli standard regionali. E’ augurabile una maggiore e più frequente vigilanza, da parte degli organismi pubblici preposti ai controlli (ad es. l’Ispettorato del Lavoro), per verificare l’applicazione delle norme ed il rispetto delle posizioni giuridico-economiche dei lavoratori previste nel CCNL. Quanto sopra costituirebbe, a nostro avviso, la prima ed ineludibile questione nell’agenda della prossima amministrazione comunale. Ma non la sola. Se il prossimo Sindaco “ama”, veramente questa città ed i bisogni dei suoi concittadini, non può non rendersi conto che in questa città manca tantissimo, ma che altrove, però esiste. Sarebbe auspicabile che anche Messina – lo ricordiamo ancora una volta – una città metropolitana, potesse annoverare non solo titoli (negativi) ma anche servizi efficienti che consentano di assicurare una migliore qualità della vita ai soggetti bisognosi e non. Quale candidato a Sindaco alle prossime amministrative del 9 e 10 giugno metterà al centro i cittadini e non le strutture erogatrici dei servizi?”
Salvatore VERNACI – Andrea CUCINOTTA