FORMAZIONE, ANCORA CONFUSIONE E APPROSSIMAZIONE

Il sistema della formazione professionale ha bisogno, in Sicilia, di “concretezza e verità”. All’indomani dell’incontro con l’assessore regionale Scilabra sulle problematiche del settore, la Cisl Scuola torna a lanciare l’allarme e a dirsi preoccupata. “Proporremo alle altre organizzazioni sindacali iniziative di mobilitazione urgenti e ben mirate – scrive in una nota Giovanni Migliore, responsabile regionale del sindacato, per il settore – per orientare il percorso di cambiamento della formazione professionale regionale verso una strategia di riforma che non preveda solo il massacro sociale di migliaia di lavoratori licenziati e senza reddito”. Siamo “fortemente preoccupati – incalza – che il destino di migliaia di lavoratori sia affidato a meri proclami e non a un progetto ben definito e condiviso con le parti sociali”. Quanto comunicato ieri dall’assessore, sottolinea il responsabile Cisl che all’incontro ha preso parte assieme al coordinatore nazionale Elio Formosa, “ci sembra approssimativo e per alcuni aspetti una riproposizione disorganica di impegni già sottoscritti e non rispettati dal governo precedente”. Il sistema è allo sbando, denuncia la Cisl. Tant’è che gli enti continuano ad avviare procedure di licenziamento collettivo ai sensi della legge 223/91. “Il numero delle lettere di licenziamento ha ormai superato abbondantemente quota 2.000”, rimarca il sindacato per il quale “se si vuole davvero coniugare la necessaria riforma del settore con le altrettanto necessarie tutele sociali e occupazionali, il governo deve avanzare proposte precise e farsi carico di trovare soluzioni per l’immediato sblocco degli stipendi dovuti”.