Appare oltremodo incomprensibile quello che sta accadendo nella nostra città in vista delle elezioni amministrative. Mentre a Roma le larghe intese o governo di responsabilità nazionale che dir si voglia ha preso forma e, verosimilmente otterrà una fiducia ampissima dai deputati degli schieramenti che concorrono alla formazione del Governo, nella nostra città si continua con gli esercizi muscolari all’interno del centrodestra. Intendiamoci chi scrive è stato uno dei più strenui sostenitori delle iniziative politiche-amministrative di Gianfranco Scoglio anche quando all’interno della Giunta Buzzanca non è stato considerato a pieno per quello che meritava. E francamente sono rimasto sorpreso quando il comando della macchina amministrativa, in attesa dell’arrivo del Commissario a causa delle dimissioni del Sindaco Buzzanca, sia stato affidato a Orazio Miloro a dimostrazione che sulle varie anime aennine la bilancia non batteva certo verso Gianfranco Scoglio. Ora a parte che le primarie non sono state e non sono nel patrimonio genetico del centrodestra ma l’avere richiesto al massimo vertice politico del nostro partito, nonché stimato parlamentare e amico personale di diversi ministri della nuova compagine governativa che potranno dare una mano in una campagna elettorale difficile sia per la ricerca dei consensi sia per le prospettive drammatiche in cui versano le casse comunali, di cimentarsi nella campagna elettorale dovrebbe acquietare gli animi e remare tutti verso la direzione di Enzo Garofalo Sindaco. Mi permetto, da modesto operatore politico, fare un appello al senso di responsabilità di Gianfranco Scoglio e ai suoi big sponsor di cambiare pagina e di non aumentare le distanze tra soggetti politici ma anche tra persone che in questi anni hanno collaborato per il bene comune.
Giuseppe Capurro
Pippo Capurro prende carta e penna per sostenere la causa Pdl. Prima di invocare la protezione elettorale dovrebbe spiegare cosa sia per lui la buona politica: la sua categoria ha vissuto per troppo tempo al di sopra delle proprie possibilità e i conti in rosso di Palazzo Zanca lo testimoniano. Ma quanto poco ci piace questo modo di fare politica… Ora che siamo prossimi al rinnovo del Consiglio del Consiglio comunale, alla elezione di un nuovo sindaco, Capurro si autonomina come padre di Messina. Figurarsi che lezione morale potrebbe dare alla città. Abbiamo sempre pensato che molti politici locali mascherano la loro vera faccia con frasi di circostanza: Capurro è uno di questi. Buono per tutte le stagioni, ma non utile alla salvezza della comunità. Debole è quella politica che ha bisogno dei Capurro per raccogliere consensi: una cura peggiore del male. Al di là di chi vincerà le Amministrative è chiaro che così non se ne esce: se non farà pulizia la politica il compito spetterà alla magistratura. Tutti hanno diritto a candidarsi ma qualcuno dovrebbe chiedere loro di fare non uno, ma cento passi indietro se davvero vogliono aiutare la città a risalire la china. Ah, dimenticavamo: tra Garofalo e Scoglio, non c’è partita. Scoglio tutta la vita.