Al via RisOrti Migranti

Domenica 5 Maggio presentazione del progetto” RisOrti Migranti” presso l’azienda Agricola di Roberto Li Calzi. Scopo del progetto è quello di attivare una economia legata all’agricoltura di qualità che sia contemporaneamente occasione di integrazione per persone migranti e di relazione fra produttori e “consumatori” al di fuori della sola logica del prezzo. Il valore dell’agricoltura di qualità nella conservazione del territorio, dell’ambiente circostante e dunque della salute di chi ci abita è oggi misconosciuto. Il progetto RisOrti Migranti muove da queste tesi e vuole scardinare la logica che oppone produttore e consumatore facendoli divenire entrambi membri attivi nella decisione del BENE da scegliere. E’ proprio l’idea di cibo come bene e il lavoro come valore aggiunto che anima le fondamenta di questa nascente associazione di promozione sociale, alla quale aderiscono numerosi membri provenienti da varie realtà associative siciliane che si occupano di Ambiente, Territorio, Migranti, Economia Solidale, etc, (Siqillyàh, Manitese, A fera bio, Ex Duco laB, Cope, Ghezà, Circolo Olga benario, Arci, etc. ) e alcuni migranti provenienti da diverse parti del pianeta. Un grande orto che produrrà, tanto per cominciare, ortaggi per 50 famiglie è già pronto ed ha iniziato a dare i sui frutti, altri sono stati piantumati o verranno piantumati in funzione delle richieste. Anche con colture tipiche dei paesi di provenienza dei migranti. Chiunque può aderire al progetto. Le famiglie, i gruppi, i GAS (gruppi di acquisto solidali) e chi altro volesse, possono decidere di sostenere il progetto impegnandosi nell’acquisto dei prodotti, coltivati nel rispetto dei cicli e tempi di produzione, della coltivazione BIO, e nel rispetto del lavoro dell’uomo e della diversità. Questo è il primo di una serie di orti perché tra gli altri obiettivi di RisOrti Migranti c’è quello di chiedere la gestione di terreni incolti e dare occupazione a migranti e siciliani. Il pre-acquisto dei prodotti da parte delle famiglie sarà infatti ciò che ci spingerà a impiantare altri orti, la produzione sarà proporzionale alla richiesta, e il prezzo sarà comunque calcolato nel rispetto di entrambe le parti. Questi sono orti dove sia i siciliani sia gli immigrati che hanno deciso di vivere sull’isola potranno trovare i prodotti della propria tradizione culinaria. Orti dove il lavoro della terra garantisca una vita dignitosa, orti i cui prodotti siano anche strumento di integrazione sociale e culturale. Orti dove sperimentare nuove forme di comunità e dove tornare ad occuparci del nostro territorio e di quello che vogliamo che sia.