Felice Calabrò può essere eletto Sindaco della città di Messina?

Felice Calabrò può essere eletto Sindaco della città di Messina? Io spero, credo e voglio di si.
Personalmente, con la provocazione-proposta che conoscete, ho insinuato il dubbio su genesi, andamento e esito delle "primarie". Candidandomi, tuttavia, ho tracciato una triplice scelta di campo. Dalla parte della "P"olitica. Dalla parte del centro-sinistra (allargato all’UdC). Dalla parte del vincitore delle primarie. Oggi, il candidato Sindaco è Felice Calabrò. Non cercherò solo di stargli accanto. Cercherò di co-stringerlo a vincere. Questo il motivo che mi induce a contribuire alla architettura di una lista a sostegno. Questa lista, iper coerente, vivace, coriacea, competitiva, vuole decisamente connotarsi come espressione di esperienze e sensibilità che hanno – come comune denominatore – l’obiettivo di vincere (convincendo) e governare (ben amministrando). Il Comune e la Comunità di Messina sperimentano una crisi profonda che non consente visioni anguste, prassi consunte, scelte errate. Nessun sorriso di candidato può smorzare la drammaticità del momento. Per questo motivo chiediamo a Felice Calabrò di archiviare la pratica delle primarie e di intestarsi – responsabilmente e fiduciosamente – la battaglia del cambiamento, del merito, della qualità, della trasparenza, della lungimiranza, della concretezza, della speranza. Nel costruire questa lista abbiamo convenuto sulla necessità di un Sindaco "altro" … migliore, di un programma "altro" … migliore, di una giunta e di una squadra "altra" … migliore, di un consiglio comunale "altro" … migliore. La composizione delle liste, pur non essendo aspetto secondario, non è aspetto sufficiente. Il candidato Sindaco Felice Calabrò deve secondo me:
1) convocare un tavolo di condivisione delle scelte progettali;
2) attivare meccanismi partecipativi di elaborazione del programma;
3) definire priorità e percorsi;
4) coinvolgere i mondi della scuola, della ricerca, della università, dell’associazionismo, del volontariato, del sociale, delle professioni, dell’intrapresa, della P.A.;
5) interagire con i protagonisti della sfida per l’unità della occupazione e della crescita;
6) dialogare con tutto il territorio, con il centro e con i villaggi;
7) promettere ciò che si può attuare;
8) attuare ciò che è coerente con un disegno di rinascita, risveglio, riscatto, rilancio, sviluppo;
9) essere autonomo nella cernita degli assessori e degli amministratori;
10) imporre una linea di dedizione alla Istituzione municipale, svincolata dalle logiche dei parlamentari e dei rappresentanti di partito, se dovessero rivelarsi egoistiche.
Vogliamo vincere con Felice Calabrò. La vittoria di Calabrò sarà vissuta come nostra vittoria e vittoria della città. La sconfitta avrà una sola paternità. Quella dei leader, dei deputati, dei segretari di partito della coalizione che pensano di misurarsi non sul Sindaco (ma sui voti dei simboli nazionali e/o regionali) e che non ci metteranno faccia, sentimento, valore, ideale.

Emilio Fragale