Che il CUS Messina di basket sia la maggiore indiziata a vincere il girone H della DNC è una realtà che, in fondo, ci coinvolge tutti: dieci punti nella stagione regolare sulla seconda (Acireale) è certo un fatto positivo, anche se è atipico che una formazione imbattuta (25 i successi stagionali!) sia ancora in palestra a sudare per conquistare la DNB: chi si deve ringraziare per la formula? E la prima gara dei play off contro la Nuova Jolly Reggio Calabria – vittoria di Messina 78 a 61 – dimostra che comunque nessuna avversaria regala nulla anche perché si riparte dallo zero in classifica. Nessuno regala niente e a maggior ragione si mena chi ha talento, tesoro prezioso da custodire. Specie se si consente ai meno competitivi di usare le maniere forti per fermare la marcia del Cus: botte da orbi e nessuna giustificazione che tenga. In più, coppia arbitrale timida e dormiente: se questo è lo strumento che qualcuno vorrebbe applicare è meglio che la Fip intervenga e tuteli la correttezza dei play off. Se si gioca a basket non c’è storia nel girone H della DNC, ma se si usano mezzi poco leciti, tutto può accadere. Non scherziamo con le cose serie, per favore: mettiamo le mani avanti affinchè nessuno poi dica… io non lo sapevo. A iniziare dal capo degli arbitri. E il fine gara di CUS Messina – Nuova Jolly Reggio Calabria è tutto un programma con minacce a staff e dirigenti di Messina – colpevoli di essersi lamentati con gli arbitri per il trattamento ricevuto dai calabresi – e avviso di burrasca nella sfida di ritorno in programma mercoledì 8 maggio a Reggio: se la gente si allontana dai campi di gioco, una ragione ci sarà, no? Avremmo voluto parlare di sport, dei gesti tecnici di Gullo, Sereni e Cavalieri e persino delle schiacciate di Mercante ma siamo costretti a denunciare l’ennesima porcheria mascherata da tattica agonistica. Ma così stanno le cose, e in questi casi non è inusuale che il potere e la forza non si identifichino con i simboli sportivi con le giocate che fanno divertire la platea. Perciò fare una crociata antiCUS o proporre i mezzi fisici e minacce per indebolirlo ci sembra un po’ irragionevole e velleitario. Detto questo, gara 1 per Messina è stata una prova in vista della vittoria finale: senza capitan Contaldo tenuto a riposo e con Grillo in quintetto al suo posto. Messina che ha ruotato nove atleti tenendo a debita distanza la Nuova Jolly: al di là di qualche lampo sporadico, frutto di azioni individuali, calabresi mai protagonisti come testimoniano i parziali (20-8, 20-19, 19-13, 19-21) tranne nel fuori programma finale che vi abbiamo dovuto raccontare.