RADIO ZANCA: un ballottaggio tra presentabili e impresentabili

La rivoluzione di Rosario Crocetta ha funzionato da ottimistica adrenalina nel battesimo elettorale di queste Amministrative messinesi. Il Megafono rappresenta dunque la novità ma anche lo specchio della politica: un ballottaggio tra presentabili e impresentabili. E tutto ciò per conquistare Palazzo Zanca, il luogo meno ideale per parlare di etica e morale. Dal Comune di Messina alle partecipate il passo è breve. Già si avanzano richieste su eventuali incarichi post voto. La rivoluzione di Crocetta avanza nel bel mezzo della rottamazione del Pd di Francantonio Genovese: un’aria insolita, un clima di maggiore partecipazione dall’esterno e di più gratificata consapevolezza dei politici nel sostegno di una recuperata "stima e fiducia" dell’opinione pubblica hanno cadenzato il rito. Non servono a niente i discorsi di corridoio su quello è peggio di me. La via lineare è quella della democrazia e del contatto con il territorio. Messina però non gradisce rivoluzioni: la natura buonista del cittadino dello Stretto è per la diplomazia. Si predica giustizia si applica il perdono o il colpo di spugna, sarebbe il caso di dire. Si parla tanto di controllo sugli atti degli amministratori ma è mancata la vigilanza sulle attività della pubblica amministrazione se proprio vogliamo essere rompiballe. Chi di dovere ha davvero e sempre assolto al proprio compito? Basta leggere nelle pieghe del Bilancio per scoprire gli inciuci tra destra e sinistra: però non facciamoci, comunque, prendere dallo sconforto. Non abbassate la testa cittadini anche perché arriva Crocetta con il suo Megafono, arriva il ciclone che spazzerà via dai palazzi quella puzza cara alla politica che non ci appartiene. Spesso, non si è tenuto conto che era un problema di persone, le persone che dovevano attuare quei controlli. Se ci passate un concetto a nostro parere occorrono non rivoluzioni ma persone oneste che abbiano il senso dello Stato. Per far ripartire Messina bisogna passare dalla cultura dell’illegalità e della disonestà alla cultura opposta. Questo è il traguardo che ci attende se voteremo secondo sani principi.