Egregio Dott. Luigi Croce,
l’apertura di un bar, “senza posti a sedere”, situato anche nei villaggi periferici o la cessione dell’attività esistente ad altri soggetti, a seguito di una errata interpretazione della delibera di Consiglio Comunale n: 38/C del 22.05.2012, viene equiparata erroneamente a sede di attività di somministrazione alimenti e bevande per il solo consumo della tazzina di caffè o altra bevanda al banco. Come è noto, gli esercizi pubblici che svolgono l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, (trattorie, ristoranti), sono obbligati ad avere tre servizi igienici, due per il pubblico e uno per il personale. Ritenendo errata l’interpretazione della Delibera, che penalizza tutti i locali pubblici che sono già esistenti e, che non hanno la possibilità di essere modificati per questione di superfici, lo scrivente ha presentato una proposta di deliberazione, nella quale veniva stabilito che, per i bar senza posti a sedere è necessario n. 1 servizio igienico per il pubblico adeguato anche per i portatori di handicap, mentre per i bar e/o rosticcerie dove si fa somministrazione e consumo al tavolo o su banco fino a 40 posti a sedere, anche se all’esterno e soltanto stagionalmente, n 2 servizi igienici di cui uno per portatori di handicap, in ossequio alla Circolare Assessoriale del 07-01-1997 n. 907, che si allega in copia.
Con profondo rammarico ho appreso che il Dirigente del Dipartimento Commercio Industria e Artigianato, con nota del 05-12-2012 prot. 294670, che si allega in copia, ha restituito la proposta di deliberazione presentata dal sottoscritto con parere contrario, in quanto tale proposta è stata oggetto di due incontri convocati dal Dipartimento “a cui hanno preso parte, tra gli altri, le Associazioni di categoria che hanno espresso parere contrario, ……..”
Altro motivo per il quale è stato espresso parere contrario è che, “la normativa che disciplina i pubblici esercizi, L. 287/91 e s.m.i., non prevede, all’art. 5, tra le varie tipologie quella di bar senza posti a sedere ………………..”
Non vi è dubbio, che il motivo del parere contrario, risulta in contrasto con la Circolare dell’Assessorato Regionale e che tale decisione penalizza la nostra città rispetto al altre in cui correttamente viene applicata la Circolare. Per quanto sopra esposto, ritenendo ingiusto il parere contrario espresso dal Dirigente del Dipartimento, penalizzante per coloro, che in questa città segnata da profonde sofferenze, causate dalla disoccupazione che non permette alle famiglie una vita dignitosa, vogliono avere la possibilità di lavorare, il sottoscritto, fidando nella Sua sensibilità,
C H I E D E
alla S.V. di valutare con attenzione la proposta di Deliberazione del sottoscritto, alla luce delle vigenti normative, ignorate nella nota di in cui viene rigettata.
Il Consigliere comunale
Domenico Guerrera