E’ pensabile che a Messina, la città che parla di grandi opere, si resti senza servizi per colpa di un temporale o uno sciopero del personale? Diciamo che è difficile crederlo. Mentre il Paese si interroga con qualche ansia su come regolare i propri eccessi di potere, nella città del Ponte si continua a vivere la tragedia del territorio che frana, della spazzatura e dell’inciucio elettorale. I candidati a sindaco in queste frenetiche settimane si dichiarano pronti a risanare la città: ma quanti di loro sono consapevoli del gravoso compito che li attende? Il disinteresse mostrato dalla vecchia Amministrazione per la salvaguardia dell’ambiente ha provocato disastri immani e oggi i nodi vengono al pettine: la Procura della Repubblica che ne pensa? Non c’è nulla che funzioni, per esempio le strade, vere e proprie trappole mortali. Vista l’assenza di sensibilità nella gestione della manutenzione ordinaria del manto stradale proponiamo ai cittadini di provvedere da soli. Le pessime condizioni dell’asfalto oltre a essere un pericolo costante per veicoli e pedoni, sono anche un grosso danno economico per le casse comunali già prosciugate dalle valorose aziende di servizi. Diamo quindi una mano al prossimo sindaco di Messina: con pochi euro si acquista un sacchetto di bitume e si riempie la buca sotto casa. Al territorio saccheggiato infatti dobbiamo aggiungere la mancanza di trasparenza e legalità in certi appalti: probabilmente, se anche la Procura decidesse di aprire le indagini del caso verrebbe alla luce che molti dei lavori eseguiti lungo il territorio sono truffaldini. In questo genere di materie, del resto, c’è un indicatore che ben raramente si sbaglia: è la voce pubblica. Ora è da tempo, da molto tempo, che essa indica proprio i lavori stradali tra le commesse più gonfiate. In una città normale già questo fenomeno in quanto tale dovrebbe essere oggetto di qualche attenzione da parte della politica e dei suoi addetti (inclusi giornali e giornalisti). Riveste o no una certa gravità? Possibile che il manto stradale si deteriora così in fretta? E’ sempre colpa dei Tir? Mica vero. Smettiamola di gettare fumo negli occhi dei cittadini e invece chiedetevi quali effetti producono sulla qualità della convivenza sociale di un Comune, sull’immagine della cosa pubblica, sulla morale individuale e collettiva dei cittadini, situazioni del genere moltiplicate per dieci, per cento o per mille? Che ne pensano i candidati a sindaco? In una città normale prima o poi a qualcuno forse attraverserebbe la mente che tutto ciò ha a che fare con la politica. Fortunatamente non tutti sono dei servi sciocchi e soprattutto non tutti sono dei disonesti. Noi facciamo il tifo affinché gli elettori applichino il voto disgiunto: non votate né per ENZO GAROFALO, né per FELICE CALABRO’. Non sono la soluzione per i mali di MESSINA. A qualche smemorato di palazzo ricordiamo che i fatti corruttivi e l’illegalità non possono essere derubricati – come pure talvolta si tenta di fare, nel caso degli amici – a episodi isolati, furberie di poco conto da accettare quasi come male necessario. Essi vanno considerati per quello che sono: il più grave attentato al rapporto fiduciario tra cittadini e istituzioni, strutture di peccato che mortificano la democrazia, la concorrenza, la meritocrazia, che provincializzano sino all’inverosimile la stessa politica. Elettori messinesi, datevi una regolata.