RADIO ZANCA: Colpevoli (per il SISTEMA) di essere

La ricetta per essere ottimisti non esiste. Se poi si ha la "fortuna" di abitare a Messina crediamo che esserlo diventa un "mestiere" muscolare: bisogna stare in allenamento per superare le raccomandazioni. Sempre e comunque contrarie, se non appartieni al Rotary, Lions, Kiwanis, tanto per citare i luoghi dove si decidono le sorti a scapito degli umili. La nostra riflessione, per esempio, prova a spiegare, sempre che si possa accettare un comportamento contrario al proprio dovere di cittadino, specie se fai il giudice o l’amministratore pubblico, quando è notorio che se viene commesso un reato, il suo autore deve essere necessariamente punito. Naturalmente capita a tutti di commettere errori o sviste, ma spesso nei Palazzi di Messina, questi sbagli sono sempre un po’ di più gravi. Magari perché non avranno ben chiaro, nonostante la frequentazione scolastica e in chiesa, del principio di legalità. Sicuramente dipende dal fatto che questi bravissimi amministratori sono stati abituati troppo bene dal Sistema lobbistico dello Stretto: a furia di sentirsi rispondere in Tribunale che nessuno può essere punito se il fatto non è previsto dalla legge della Lobby come reato, si prodigano sempre un po’ di più nel commettere le sviste a danno dei cittadini. Verrebbe da dire che siamo esagerati nel ricercare il reato dove non c’è: ma essendo noi dei romantici viviamo nel sogno di una giustizia uguale per tutti e, dunque, quando un reato è stato commesso il suo autore (qualunque esso sia) deve essere processato e condannato alle pene previste dalla legge italiana. Così stabiliscono i codici penali, così stabilisce la stessa Costituzione. Attenzione: non stiamo parlando di uscite in libertà, umorali o estemporanee, ma di veri e propri reati quali la corruzione, il ricatto, il riciclaggio, l’omicidio. Fare finta di nulla o preferire il silenzio all’azione penale ci fa ben comprendere come nell’aiutare, nel salvaguardare il Sistema Messina c’è del metodo. Una sapiente regia in questa follia giuridica. Facendo tesoro della ragion pratica e della forza delle cose, si realizza normalmente quella che potremmo definire una repressione selettiva. Sociologi e psicologi della Messina civile – che poi sono gli stessi che abitualmente frequentano Rotary, Lions, Kiwanis – nei casi menzionati sono soliti approfondire le ragioni sociali e psicologiche dei fenomeni cercando di suggerire, a chi prova a combattere il sistema criminale, i rimedi sociali e politici appropriati nei diversi contesti. Come se possa esistere una ragione lecita nell’uccidere un uomo a pallettoni e un’altra illecita se quel delitto lo commette il pastore del Cep o l’emarginato del rione Giostra. Non si combatte la criminalità usando raccomandazioni o sviste, nè si può amministrare la città seguendo solo le indicazioni di certi "salotti in…civili". Se si ragiona sui principi codificati non sembra esistere soluzione. La violazione della legge è illegalità e basta, ed è illegale che chi delinque non venga perseguito. Ci vengono in mente una serie di inviti ricevuti al Palazzo di Giustizia: fare questo, non scrivere di quello, andare in quel posto o in quell’altro. C’è chi si adegua e chi prova a scavare. Certamente per vendere qualche libro non andremmo mai al Rotary, ai Lions, al Kiwanis. Sono i dettagli che fanno la differenza.