Un’accoglienza calorosa, un dibattito vivace su tematiche come la legalità, la salute e la pratica sportiva. Tutto questo è “Lo Sport modello di vita” un appuntamento al quale hanno assistito e partecipato i ragazzi del Liceo Scientifico “Francesco Redi” di Arezzo rispondendo alle domande di Lorenzo Dussi, giocatore della nazionale di hockey su prato, e Flavia De Panfilis, allenatrice di hockey e coach di una formazione di calcio a 5 che annovera tra le propria fila ragazzi disabili.
A salutare i ragazzi, aprendo il dibattito, è stato il presidente del Premio Angelo Morelli che ha sottolineato l’importanza dell’evento ricordando che questo è solo il primo di una lunga serie di eventi che avvicineranno il territorio all’evento di luglio.
“Ringrazio gli organizzatori del Premio Fair Play per aver permesso alla nostra scuola di ospitare questo incontro su un tema come lo sport che oggi è certamente fondamentale – ha affermato Anselmo Grotti, preside del Liceo Scientifico. Non a caso il mondo della scuola aretino aprirà prossimamente le sue aule ad un liceo con un indirizzo prettamente sportivo”.
“Solidarietà, amicizia, benessere, rispetto, integrazione, crescita e salute. Sono questi i temi cari ad Estra. Caratteristiche che abbiamo voluto ricercare e condividere con le associazioni del territorio con le quali abbiamo avviato una collaborazione – ha spiegato Roberto Banchetti, presidente di Estra. Crediamo nella società aretina e nella crescita sana, basata su giusti principi di vita. A tal proposito vorrei ricordare l’appuntamento del primo luglio a Castiglion Fiorentino con la cento contro cento dove non conterà il punto realizzato, ma l’incontro tra amici qualunque sia la disciplina sportiva praticata”.
Ad animare il dibattito su “Lo Sport modello di vita” sono stati Lorenzo Dussi e Flavia De Panfilis i quali hanno illustrato l’importanza del progetto che coinvolge ben sei federazioni e in primis l’Agenzia Nazionale Giovani. Una manifestazione in grado di coinvolgere tutte le Regioni italiane, con 34 appuntamenti in programma dal 29 marzo al 15 dicembre. “Si tratta di un progetto biennale – ha sottolineato Lorenzo Dussi. Favorendo incontri con campioni e praticando attività motoria lo sport vuole inserirsi anche in contesti disagiati con particolare attenzione al sociale favorendo la diffusione di temi come la legalità e il Fair Play”.
Un dibattito senza alcun dubbio vivace e al quale non si sono sottratti gli studenti del Redi. “Gioco a pallavolo ormai da quattro anni nella IUS – racconta Sara. Avevo sentito parlare del Premio Fair Play e devo dire che l’incontro di questa mattina è stato particolarmente interessante soprattutto in merito a temi come la salute, la legalità e l’integrazione”. Si sposta invece sul doping l’attenzione di Lorenzo che ribadisce il suo no alle pratiche illecite, sostenendo che per emergere non servono scorciatoie. Due testimonianze che dimostrano come il progetto “Sport modello di vita” ha già messo le sue radici ad Arezzo.