Che città è quella in cui passione, emozione, ragione, visione ricevono risposte insufficienti? La provocazione di Emilio Fragale in vista del ballottaggio tra Renato Accorinti e Felice Calabrò ci piace perché provoca in noi un turbamento. E dopo le repliche alle esternazioni, le polemiche a mezza voce, i sussurri, le grida e i lamenti, è venuto il momento della carta e della penna. Perché Messina non può morire sotto le macerie provocate dalla politica che è la stessa che oggi genera il candidato Accorinti e il rivale Calabrò. Il loro faccia a faccia è il prodotto di una sequela di errori e complicità. Si va al voto e metà dei messinesi si sentono orfani di un rappresentante: tutto a un tratto, infatti, in città è calato il silenzio. E alla vigilia del ballottaggio che ancora potrebbe portare alla guida di Palazzo Zanca un No Ponte e cambiare così il corso della comunità, i più impegnati sono proprio loro: gli uomini del SISTEMA. La Lobby dello Stretto andrà in campo a leggere i loro discorsi e a giocare una partita dalle mille facce con Accorinti e Calabrò. Eppure la passione, l’emozione, la ragione dovrebbero essere al primo posto nella rivoluzione che entrambi i candidati dicono di rappresentare: un’occasione importante che deve essere colta in modo costruttivo. Ma è davvero così? Accorinti e Calabrò si copiano come peggio non potrebbero: dalla maglia della salute alle strette di mano con la gente. In fila al supermercato, tra gli utenti della Posta, al quartiere ghetto di Messina. Niente di originale ma solo tanta finzione nei gesti e nelle parole. Chi ordina le battute? Riflettono e scrivono. Per difendere rivoluzione dall’accusa di "conservatorismo". Per tentare di pilotare lontano dalla temuta crisi economica del Comune un dibattito che resta gonfio di tranelli. Debiti, aziende zoppe, esperti, geni del traffico e del territorio. Ma i loro dibattiti risultano monotoni, privi di novità rivoluzionarie. Magari perché il SISTEMA che li spinge verso il ballottaggio prova a mettere in piedi una qualche ipotesi di accordo che possa soddisfare entrambi: e magari tornar buona per la prossima campagna elettorale. Accorinti e Calabrò scrivono lettere d’amore ai cittadini tra una festa e l’altra. E non sono i soli, naturalmente. Al ballottaggio infatti, si stanno preparando in molti. Ognuno come può. E per quel che può, naturalmente. SISTEMA compreso.