SOCIAL MEDIA: ITALIANI, POPOLO DI SPIONI ONLINE

È stata presentata, durante l’Open lecture “Quale futuro per la reputazione online aziendale e personale” del master universitario in “Digital Communications Specialist” dell’Università Cattolica di Milano e di ASSOCOM, la ricerca condotta da Duepuntozero Doxa in occasione del lancio del primo libro sulla reputazione online “La tua reputazione su Google e i Social Media” (HOEPLI) di Antonio de Nardis e Ale Agostini. La ricerca è nata per comprendere il livello di attenzione e cura della propria reputazione in Rete e per illustrare la complessità della digital reputation. L’indagine, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana online di età compresa tra i 18 e i 54 anni, evidenzia come il 90% degli italiani risulta essere interessato alle informazioni relative alle persone appena conosciute o a coloro che frequenta abitualmente. Quasi la metà di essi, 10milioni e 200mila utenti, effettua ricerche abituali in questo senso. Sono 2 milioni e mezzo gli utenti che si trovano a investigare frequentemente i profili di amici, parenti, conviventi e coniugi. Trend confermato anche per gli ambiti lavorativi.
Molti coloro che ricorrono al web per ricercare le persone appena conosciute: il 47% degli utenti Internet cerca online i nuovi colleghi e/o collaboratori, mentre il 52% utilizza il web per avere informazioni sui nuovi amici.
Non meno frequenti le ricerche tra parenti: cugini e zii sono i più “spiati”, ma non mancano le ricerche tra partner e tra genitori e figli. La maggior parte degli italiani giura di “indagare” sul proprio amico o parente per pura curiosità, per passatempo. Pochissime le volte che cerca qualcuno per instaurare un contatto.
Insomma, dalla ricerca Duepuntozero Doxa, gli internauti italiani appaiono essere dei veri e propri “spioni online” che, affidandosi a Google e ai Social Media, cercano di reperire informazioni, dettagli, retroscena sulle vite digitali (e non solo) di partner, amici, parenti e colleghi. È così che, nell’era del Web 2.0, vengono gestite le relazioni interpersonali.
Paolo Mistrorigo co-fondatore di Duepuntozero Doxa: “Gestire la Reputazione online non è in effetti cosa semplice: oltre ad averne la consapevolezza gli utenti Internet devono sapere quali strumenti utilizzare per costruirla e poi monitorarla per evitare sorprese. Oggi, le tecniche che applichiamo alle aziende stanno sempre più diffondendosi anche presso le persone, comuni o VIP, come il libro di Antonio de Nardis e Ale Agostini testimonia”.
Antonio de Nardis e Ale Agostini: “Sono state proprio le evidenze delle ricerche effettuate che ci hanno spinto a scrivere un libro con Hoepli, che illustrasse in maniera chiara a professionisti, aziende e studenti come prevenire, curare e far crescere la propria reputazione su Google e i Social Media evitando le sovraesposizioni che molto spesso sono dannose e difficilmente gestibili online”. Parallelamente, è emerso uno scarso interesse riguardo le proprie informazioni personali sul Web. Solamente il 25% del popolo online verifica con frequenza le notizie e i commenti legati al proprio nome. Percentuale che diventa del 33% tra coloro che hanno un’occupazione. Allo stesso tempo, una ricerca realizzata da ADICO – Associazione che riunisce chi si occupa professionalmente di marketing e di vendite – per comprendere le differenti sensibilità delle dinamiche di protezione dei dati personali, dimostra una superficiale, se non addirittura insufficiente, conoscenza delle dinamiche di protezione della propria reputazione online.
Lo scenario migliora quando ci troviamo di fronte a professionisti del marketing e della comunicazione, per loro natura attenti alla gestione della propria immagine e a quella dell’azienda per cui lavorano. Quasi la totalità (96 %) di essi ha, infatti, effettuato almeno una volta ricerche relative al nome della propria azienda.
Sembra quasi che gli italiani siano infastiditi dalle informazioni online legate alla propria persona, ma di contro molto interessati e incuriositi dai dati inerenti le persone che li circondano.
I risultati di questa ricerca sono il punto di partenza del volume “La tua reputazione su Google e i Social Media” (HOEPLI) di Antonio de Nardis e Ale Agostini, primo libro italiano sul tema della reputazione digitale, che ha l’obiettivo di far conoscere pericoli e potenzialità legati alla condivisione online di informazioni personali, foto e video e di fornire consigli pratici che possano essere utili a curare e monitorare la reputazione online.
Evidenziando casi concreti che spesso hanno messo in difficoltà aziende e privati, il libro si presenta come una guida rivolta a tutti per evitare e prevenire, attraverso i “checkup reputazionali”, monitorare e curare eventuali crisi derivanti dal digitale.
Troppo spesso profili personali, commenti, foto possono risultare inappropriati e fornire al popolo della rete informazioni talmente sensibili e private da compromettere il nostro nome, brand, area di attività. Risulta, dunque, necessario intercettare possibili minacce alla propria digital reputation e intervenire per gestire la crisi. Antonio de Nardis e Ale Agostini vogliono fornire le linee guida per poter utilizzare al meglio le potenzialità del web per gestire e migliorare la reputazione di manager e professionisti, ma anche di genitori e figli.
L’incontro, organizzato all’Università Cattolica di Milano, è stata opportunità per approfondire con diversi esperti del settore le tematiche che ruotano attorno alla gestione e coordinazione della reputazione digitale sempre più importante per singoli e aziende.