"L’ipotesi ormai sempre più concreta di un rinvio, peraltro di soli tre mesi, dell’aumento Iva dal 21 al 22% è l’ennesimo errore tattico sul terreno fiscale: una misura di questo tipo genera confusione e lede il principio di certezza del diritto particolarmente delicato quando si tratta di norme tributarie. Le imprese e le famiglie italiane hanno bisogno di risposte di altro tipo che diano rassicurazioni e fiducia. La crisi e la recessione si combattono con interventi seri e non con pannicelli caldi. Per evitare l’innalzamento dell’aliquota Iva è necessario trovare una copertura da 4 miliardi di euro l’anno. Si tratta di risorse che si possono recuperare tra le pieghe del bilancio pubblico: una montagna da circa 800 miliardi in cui gli sprechi da tagliare non mancano. Serve coraggio e buona volontà, diciamo basta agli decreti tampone". Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, interviene sulla questione Iva in vista del consiglio dei ministri in programma domani che dovrebbe congelare l’inasprimento dell’imposta sul valore aggiunto fissato per il primo luglio.