
La depressione che ha colpito i consumi italiani non ha risparmiato i saldi: nella prima settimana delle vendite di fine stagione estive si registra un calo medio del 15% della spesa. Lo rileva la Confesercenti, in seguito a un sondaggio condotto dalla Fismo. Sono però profonde, sottolinea la nota, le differenze tra categorie merceologiche e tra localita’: mentre, ad esempio, a Milano le vendite mostrano una buona tenuta grazie al flusso turistico, che assicura ”affari” soprattutto per la moda Made in Italy, a Bologna c’è un calo diffuso, fino al -20% per quanto riguarda accessori e capi d’abbigliamento di fascia medio-alta, mentre c’è ancora mercato per i prodotti più a basso costo. E ancora peggio va a Bari, con un vero e proprio crollo delle vendite che per taluni prodotti firmati e ”premium” sprofondano del 25%. Tra le varie categorie merceologiche, in generale, quella che sembra resistere meglio alla crisi è la moda giovani, perchè i genitori – come spiegano i commercianti – preferiscono sacrificare il proprio budget per l’abbigliamento a vantaggio di quello per i figli. Un po’ dappertutto, comunque, sono pressoche’ sparite le lunghe file davanti agli esercizi commerciali, che segnavano nei periodi pre-crisi la ”febbre” da inizio saldi.