45 precari Arta, niente proroghe e uffici a rischio paralisi

Tra le pieghe del caos precari alla Regione c’è anche questo. Quarantacinque giovani sono rimasti fuori dalla proroga che nei giorni scorsi ha riaperto le porte della Regione a 18.500 precari, perché prigionieri di un ingiusto contratto che – come confermato dall’Avvocatura dello Stato – li ha visti inquadrati come co.co.co quando, di fatto, hanno sempre svolto funzioni da personale dipendente a tempo determinato. Un improprio inquadramento che da gennaio ha sbarrato ai 45 le porte del rinnovo che invece si sono spalancate per l’esercito dei loro compagni di avventura. E intanto gli uffici del dipartimento Territorio ed Ambiente, che si occupa delle valutazioni di impatto ambientale, rischia la paralisi, cosa che ha fatto lanciare l’allarme al presidente della commissione Ambiente, il 5 Stelle Giampiero Trizzino, che spesso si trova a dialogare con quegli uffici.
"E’ vergognoso – afferma Trizzino – lasciare un ufficio fondamentale come quello che gestisce le valutazioni ambientali al palo. Questo è quello che sta succedendo da ormai otto mesi. Crocetta vuole la rivoluzione? Ma se nemmeno è in grado di fare funzionare gli uffici ordinari, cosa crede di rivoluzionare? Provveda subito a rimettere le cose a posto, visto che basterebbe una delibera di giunta a sanare la situazione e a dare giustizia a questa gente che si trova fuori perché prigioniera di un ingiusto inquadramento lavorativo”.
A stoppare la via verso il rinnovo per i 45 giovani è stata infatti la loro posizione di personale non dipendente che ha fatto scattare a gennaio scorso l’impugnativa del commissario dello Stato. Da quel momento per i 45 è iniziato un calvario che non è ancora terminato, dopo quasi dieci anni di lavoro ed un’assunzione arrivata dopo un concorso.
A nulla sono valsi una risoluzione dell’Ars (che impegnava il governo a trasformare i contratti di lavoro e a disporre la proroga degli incarichi), due altre risoluzioni della Commissione Lavoro e una procedura di conciliazione, valutata favorevolmente dalla Giunta di governo e dall’Avvocatura dello Stato. Il dirigente generale dell’assessorato ha infatti chiesto il 3 luglio scorso il definitivo via libera attraverso una nuova delibera di Giunta.
Un ulteriore tentativo di risolvere la faccenda è arrivato nei giorni scorsi dall’Ars:
“E’ stato approvato un ordine del giorno- dice il deputato M5S Gianina Ciancio – che impegna a dare seguito con urgenza alle risoluzioni approvate dalla V commissione dell’Ars del 9 gennaio e 26 giugno e al procedimento di conciliazione intrapreso dai precari presso l’Ufficio provinciale del lavoro a fronte del parere favorevole espresso dall’Avvocatura dello Stato. Il governo si muova subito e non renda vano il lavoro svolto dalla commissione”.