Trasporti Pubblici: Il mercoledì nero dell’ATM

La cronaca: mercoledì pomeriggio, dalle 15 in poi, sulle strade della zona Sud è stato il deserto per i mezzi di trasporto dell’ATM, un blackout senza eguali, in questa trama intessuta di risvolti pseudo drammatici nel corso degli anni. Spariti, senza lasciare alcuna traccia la Linea del 2, del 6, e dell’8. Nessuna possibilità di uscirne, da questa giornata davvero torrida, vuoi per il gran caldo, e per le attese snervanti alle fermate del bus, trasformate in qualcosa di irreale e pesante. Solo alle 18,45 la Linea 2 transitava da Tremestieri, per raggiungere il Villaggio di Giampilieri, la sola corsa fantasma, (un miraggio per i moltissimi passeggeri in attesa che avevano perso le speranze e la fede!), ha fatto da comparsa, in un tragico pomeriggio davvero nero per l’Azienda di Trasporto Pubblico. Inoltre, contattare il numero presente sul biglietto da convalidare, (090/22851), per avere delucidazioni in merito, e solo fumo negli occhi, poiché dopo uno stacchetto registrato, si avverte l’utenza “che tutti gli operatori sono al momento impegnati” .. Tutti, ma proprio tutti, i tantissimi dipendenti dell’ATM! Per concludere, la chiamata termina automaticamente da sola. Il nostro appello: risulta davvero inutile, fare presente le molteplici mancanze, nonché carenze sociali e urbane, la quale Messina continua a vivere. Un fondo dal quale nessuna possibilità "umana" sembra venir fuori, dal silenzio stesso, cui tutti, cittadini e furbastri di turno, si sono appropriati. La passività generale, ci rende simili alle bestie, con l’unica differenza che qui, si va ad una lotta al massacro quotidiano per sopravivere, a differenza degli animali, che di istinto e intelligenza ne hanno da vendere. Il nostro appello va alla stampa, ai mezzi di informazione, affinchè diffondano la difficoltà del vivere, dello spostarsi attraverso lo scarsissimo Sistema ormai saturo dell’ATM, e affinchè si sappia, che ieri, Mercoledì 7 Agosto, lavoratori, disoccupati, abbonati, vecchi e bambini, sono rimasti in balìa del caldo, senza alcuna traccia di un solo mezzo, per far rientro a casa, o andare a lavoro.

Salvatore Piconese