Si arresta il crollo dei consumi in Italia ma la ripresa sembra essere ancora lontana. L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a luglio una diminuzione del 2,0% in termini tendenziali e una variazione nulla rispetto a giugno. In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala una stabilizzazione. L’assenza di variazioni congiunturali negative per tre mesi consecutivi e’ un fenomeno che non si rilevava dall’estate del 2011. Le dinamiche rilevate dall’ICC sono in linea con quanto mostrato da altri indicatori. Le informazioni ad oggi disponibili portano a ritenere che, all’inizio dell’estate, l’economia italiana abbia raggiunto il punto di minimo del ciclo economico. Nei primi sette mesi dell’anno in corso l’indicatore ha registrato una flessione del 3,7% a fronte del 3,2% registrato nell’analogo periodo dello scorso anno. Occorre, dunque, guardare a questa fase con molta attenzione perche’ la fine della riduzione dei consumi non delinea automaticamente un profilo di ripresa a breve termine. I deboli segnali di miglioramento rilevati sul versante produttivo – indice della produzione industriale, ordinativi e grado di utilizzo degli impianti – non sembrano preludere, nell’immediato, ad una fase di ripresa dell’economia con effetti rilevanti sull’occupazione, sui redditi e di conseguenza della domanda per consumi. In questo contesto – per Confcommercio – ”e’ piu’ che mai necessario che la politica economica sia orientata a sostenere gli impulsi positivi che provengono dall’economia reale, al fine di promuovere, nel 2014, una crescita piu’ sostenuta rispetto a quanto garantito dagli andamenti inerziali”.