Cun, test ingresso medicina? Selezione anti-disoccupati

”Il boom di iscrizioni è motivato dal fatto che quella del medico è da sempre considerata una professione solida e inossidabile. Vi è inoltre una buona prospettiva di occupazione, dato che nel 2020 il numero di medici aumenterà: ci saranno 4 medici per ogni abitante. Il dato negativo è che manca un’adeguata politica di orientamento da parte delle scuole superiori. Degli 87mila ragazzi iscritti ai test, non tutti sono coscienti del percorso di studi che andranno ad affrontare. Si tratta di sei anni di studio intensivo e altri 5 di specializzazione, non è una professione ‘all’acqua di rose”’. Così Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale, ai microfoni di Radio Mana’ Mana’. Riguardo ai test d’ingresso a numero programmato, Lenzi ha osservato che ”a oggi, quello dei test è il sistema più oggettivo e trasparente che si sia trovato in Europa. Una selezione è necessaria. Lo Stato dice: non posso permettermi di dire a un ragazzo di studiare 11 anni di medicina, per poi dirgli che non c’è posto per fare il medico. E allo stesso tempo lo Stato dice: non posso permettermi di mantenere uno studente per 11 anni senza poi fargli fare questo mestiere”.