
Non deve essere sempre facile la vita per un fotografo, soprattutto quando deve confrontarsi con la bellezza: l’immagine di un volto o di un corpo da immortalare. L’idea che un clic debba essere somigliante o in qualche modo legato con la realtà. Eppure la venerabile immagine è ancora viva e vegeta nella testa e soprattutto nel cuore dello scatto. Di questo e di tanto altro ne parliamo con Luca Garetto fotografo piemontese (http://www.lucagaretto.it): “Mi piace la fotografia poco ragionata, istintiva. Preferisco uno scatto che trasmetta una emozione, piuttosto che uno puramente tecnico… anche se poi, alla fin fine, aspiro anche alla perfezione. Osservo le persone, cerco di guardare oltre la corteccia, di capire chi sono e di immortalare il loro essere attraverso un clic”. Ma sono eccezioni, non la regola. L’affascinante dialogo tra generi e stili diversi meriterebbe uno studio a parte. “Non mi sento mai arrivato o soddisfatto, ho l’umiltà di imparare continuamente, di cercare di crescere di foto in foto; tutto può insegnarci qualcosa, un gesto, un discorso, una giornata diversa dalle altre, un libro non ancora letto… ogni volta che raggiungo un traguardo ne scorgo uno più lontano. E’ una corsa infinita, e per me la magia non sta nell’arrivare ma nel correre”.
Luca Garetto il tuo clic è un occhio segreto nelle fantasie degli italiani?
Tante volte si, cerco di far in modo che ogni mio scatto possa trasmettere a chi lo guarda un emozione… e quale miglior emozione se non una fantasia che si avvera?
Quando è iniziata questa avventura?
Da sempre mi piace cercare di fermare attimi con uno scatto, da alcuni anni ormai mi dedico alle persone… ho scoperto il piacere di far vedere alla gente ciò che noto dentro chi ritraggo. La mia intenzione in ogni scatto è di creare un’immagine che trasmetta a chi la osserva l’anima del soggetto, la sua sensualità, e non solo la cruda e troppe volte fredda e asettica bellezza.
Gli attrezzi del mestiere?
Nikon… una scelta una fede. Scherzi a parte, posseggo due corpi macchina, obiettivi che variano da un versatile zoom tuttofare a più professionali obiettivi fissi, dei flash e pannelli riflettenti, cerco di usare la luce naturale il più possibile, la percepisco più calda e avvolgente.
I tuoi modelli?
Chiunque abbia nello sguardo o nelle movenze qualcosa che mi fa scattare un campanello, ogni persona che mi trasmette qualcosa che valga la pena di raccontare.
La regola per non essere banali?
Cercare sempre nuovi stimoli, nuove conoscenze, prefissarsi nuove mete.
l momento migliore per fotografare?
Personalmente amo scattare la mattina perché so che avrò tutto il tempo a disposizione per dare al progetto le attenzioni che merita… ma… comunque… ogni momento è quello giusto per un buon scatto!
Il volto perfetto?
Quello che trasmette emozione.
Il corpo perfetto?
Quello capace di parlare con un gesto, una posa o un movimento… non necessariamente un bel fisico è sinonimo di corpo perfetto!
Il fotografo perfetto?
Quello che non si sente arrivato, che è capace di vedere errori nei propri scatti, quello che cerca di migliorarsi continuamente, quello che si siede con la/il modella/o e decide gli scatti, parla di cosa vuole e ascolta cosa gli propongono… personalmente penso che un buon dialogo tra fotografo e fotografato sia una ottima base per un buon lavoro.
Mai innamorato di nessuna delle tue “ragazze”?
Certo, Sofia… la mia nipotina, ha compiuto da poco 6 mesi: l’amo da impazzire!!!
Cosa hanno in comune Luca Garetto e Helmut Newton?
Già il solo leggere il mio nome vicino a quello di un vero maestro della fotografia mi stranisce! Forse… la necessità di far capire come vediamo noi la vita attraverso le nostre immagini. Lui ci è riuscito sicuramente mooolto bene!
Alle ragazze che si presentano da te per un servizio fotografico che consigli dai?
Di non forzare, di essere se stesse, di non fare scatti solo per impressionare qualcuno ma per piacersi e… di DIVERTIRSI!!
La foto che secondo te si identifica con la libertà cosa deve raffigurare?
Qualsiasi scatto che mi trasporta in un luogo o in un tempo che non è quello che vivo.
Noi siamo davvero un popolo di guardoni?
Nooooooooo… purtroppo penso che la maggioranza della gente non sia più in grado di guardare solo ciò che realmente gli interessa.
Come commenti il fatto che basta un pc, un collegamento a internet e una macchina fotografica digitale per vedere qualsiasi cosa?
Forse… tutta questa tecnologia e rapidità di diffusione ha tolto un po’ di magia a questo lavoro. Ricordo quanto era snervante l’attesa di ritirare le foto dopo aver portato i rullini a sviluppare…
Chi sono i cosiddetti mercanti degli scatti?
Chi prende in mano una reflex per la prima volta (e alcune volte non è neanche una reflex…) e si sente in diritto di farsi pagare un servizio perché si crede un fotografo/a!
La seduzione è sempre bionda?
Assolutamente no! Personalmente amo le donne con i capelli scuri. È anche vero che non credo che la sensualità e l’arte di sedurre siano legate al colore dei capelli ma sono proprie della persona: o ce l’hai o non ce l’hai!
Alla fine di una giornata di scatti cosa resta nel tuo cuore?
Soddisfazione… di aver fatto ciò che amo, di aver dato il 110%, di aver conosciuto gente nuova che sicuramente diventeranno nuove amicizie. Rimarranno gli sguardi di una modella, le insicurezze di una ragazzina/o che scatta per la prima volta, le risate nei tempi di pausa, la concentrazione durante lo shooting… se dovessi dire per me qual è una giornata perfetta, risponderei: “una qualsiasi giornata di scatti…”.