Viaggio nel mondo della seduzione: Jessica Guazzotti, così chic. Così rock

La globalizzazione della Miss dilaga ancora, sempre più invadente, anche nelle sfilate oltre che nei concorsi di bellezza. Nella guerra dell’immagine però solo una vince e porta a casa tutto: corona, contratti, sogni di gloria. Ma nel bel mezzo del dibattito c’è chi ha riscoperto il merito che mette d’accordo tutti e non guarda in faccia nessuno. Su Jessica Guazzotti non ci sono veti né problemi per definirla una reginetta di bellezza: così chic, così rock! Nel suo rigore altero rilancia la sfida alle altre pretendenti, ma lo fa con massima moderazione, come se esibire il suo fascino fosse un atto di distrazione, o di momentaneo fremente abbandono. Jessica vive a Solero, paesino in provincia di Alessandria ma di fatto fa la pendolare: “La mia vita in questi ultimi due anni si é divisa tra Milano (dove studio), Alessandria e Pistoia (dove vive il mio ragazzo). Sto scrivendo la tesi e a Marzo mi laureo! Lavoro come modella e fotomodella dal 2009 circa… ho iniziato con Miss Italia nel 2008, poi ho fatto La bella d’Italia nel 2009 e nel 2011 ho vinto la modella per l’arte. Amo molto gli animali, la natura e il mare, mi piace far sport, qualsiasi tipo. Le cose importanti nella vita sono la famiglia, le amicizie e l’amore… i rapporti tra le persone sono le cose che coltivo maggiormente in questa società che si basa sempre più sulla tecnologia”. I tempi cambiano e le ragazze come Jessica hanno imparato a stare al mondo e soprattutto a farsi rispettare. E allora bravo a chi, in questo bailamme, tra immagini, proposte (indecenti), bugie, falsi miti, continua malgrado tutto a mantenere ferma la sua rotta. Magari anche a costo di sembrare rigida sulla geometria delle passioni e sulla filosofia e l’uso politico di paura, speranze e desideri. Continuiamo a tifare per la nostra Jessica perché secondo merito non è neppure vero che tra le modelle, le miss, si tralasci il groviglio della vita, visto che qui ci si interroga addirittura sull’idea umana più ambiziosa e imprendibile… quella di felicità nell’essere considerata la più bella di tutte. Ma a noi non sembra che questa sia la priorità più importante per Jessica anche se occorre fare una considerazione: è sempre più faticoso situare questa benedetta felicità in un Paese che dovrebbe risarcire le sofferenze patite nel presente e durante i concorsi di bellezza: vero Jessica? E’ un fatto. Come un altro fatto è che questa ragazza piemontese, viaggiatrice per passione, per studio, per amore, ci rimette con l’anima in pace e la coscienza a posto. Chi ci crede più alla definitiva soluzione dei nostri guai in un paradiso quando l’eden è a portata di foto? La miss virtuosa sarà quella che non si esalta e non si abbatte per l’andamento della sorte. Che non si fa travolgere dai vizi e dalle false promesse. Piccoli consigli per un lungo viaggio: cara Jessica la vita buona è troppo poco, ci dice, se possiamo raggiungere la vita beata. I desideri non devono essere annullati o repressi perché forieri di sbandamento e confusione. Vanno al contrario infiammati, e indirizzati poi verso l’ unica vita che meriti di essere vissuta, quella che ci fa battere forte il cuore. In fin dei conti la miss perfetta esiste, come la felicità: basta trovarla e non deluderla.

Jessica Guazzotti sei una ragazza molto esplosiva, creativamente parlando: come ti rapporti con molti dei tuoi coetanei?
Con i miei coetanei e con qualsiasi tipo di persona in generale amo rapportarmi in modo umile e sincero. Ammetto che il primo approccio, il modo in cui avviene, è quello che determina il mio modo di rapportarmi a chi mi sta di fronte, le intenzioni sono sempre buone, ma spesso cambiano in base al tipo di persona che mi trovo davanti. Con i miei coetanei purtroppo, molte volte mi trovo in difficoltà, voglio spiegare brevemente cosa intendo con questa affermazione: molti di loro, purtroppo pongono al centro della loro vita cosa che io personalmente reputo irrilevanti e parecchio “gravi”, per loro divertimento significa alcool e fumo, senza volutamente voler tirare fuori la droga, per loro bella ragazza significa mi piacerebbe portarmela a letto, per loro le persone anziane sono di rompi palle, per loro l’andare forte in macchina significa sentirsi fighi, per loro avere tanti soldi significa poter comprare tutto quello che c’è su questa Terra ecc. Potrei andare avanti ma credo di essere riuscita a trasmettere il concetto, quando dico che mi trovo in difficoltà intendo dire che non mi riconosco in loro, nonostante anch’io sia una ragazza giovane a cui piace divertirsi e fare casino. Ci tengo a sottolineare inoltre che non siamo tutti così, e questo ammetto che mi fa tirare un sospiro di sollievo.

Pregi e difetti nel privato?
Questi andrebbero chiesti alle persone che mi conoscono bene! Comunque, i pregi direi che possono essere la generosità, l’altruismo, l’umiltà, la gentilezza, la coerenza, la determinazione, la caparbietà e l’essere una persona estroversa e solare. Passando ai difetti, dunque, il primo in assoluto credo sia pretendere troppo da me stessa alcune volte senza essere in grado di mollare quando è il momento. L’intransigenza è un altro difetto che ho con cui devo fare i conti spesso e volentieri quando mi rapporto con altre persone. Un’altra cosa che alle volte reputo essere un mio difetto, per quanto possa suonare strano è il non riuscire a essere “cattiva” in alcuni momenti, si perché alcune volte ci vorrebbe, invece credo sia un mio grosso limite, vorrei provare a modificare questa cosa, perché nonostante la cattiveria gratuita sia una cosa che io odio, in realtà alcune persona che si comportano in tale maniera meriterebbero di essere ripagati con la stessa moneta.

Rassettare la casa, cucinare, fare la spesa. E intanto occuparsi dei figli: sarà questo il tuo futuro?
Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!! Ahahahahahahahahahahah al pensiero mi viene male ora! E non sai quante volte con ammirazione e stupore guardo mia mamma, mia nonna, la mamma del mio fidanzato fare tutto questo e non terminare mai le loro energie… e mi chiedo, ma come mai farò io a lavorare, tenere la casa in ordine, stare con i miei futuri bambini, non far mancare nulla al mio futuro marito, ritagliarmi degli spazi per me, per i miei hobby, per fare un po’ di sport, per stare con le mie amiche, ecc.?? Come mai farò?!?!?! Poi mi fermo, e penso, se ce l’hanno fatta tutte ce la farò anch’io!!!! Si, ce la farò per forza! Comunque posso dire che il mio futuro non me lo immagino come una donna in carriera con tanto successo nel lavoro, tanti soldi in banca, tanti vestiti firmati addosso, tanti viaggi di lavoro intrapresi e poco tempo, troppo poco dedicato alle cose che io reputo poi importanti. Voglio farmi una famiglia, essere sempre in salute e avere al mio fianco le persone che amo, avere un lavoro che mi piaccia e mi lasci il giusto spazio per tutte le cose che fanno tutte le persone normali, tipo una vacanza, una sera al cinema o con gli amici a cena, una giornata in piscina, una giornata di shopping ecc.

In pubblico, quando Sali in passerella, cosa ti condiziona maggiormente?
L’altezza del tacco su cui cammino, nient’altro. Più sono alti, e più è necessario sperare di non prendersi mai una storta e mantenere il giusto portamento, elegante e leggero, senza risultare incapaci di camminare su una scarpa così alta!

Sei una modella e una studentessa: quale dei due ruoli ti sta stretto?
Sono una studentessa, prima di tutto! Ho scelto di mettere questo mio impegno al primo posto, infatti molte volte mi sono trovata a dover rifiutare lavori che mi venivano proposti proprio per impegni universitari. Questo comunque ha portato i suoi risultati dato che a quasi 24 anni mi scrivendo la tesi per la laurea specialistica. Ammetto però che il ruolo da studentessa ormai mi ha un po’ stancato dopo 5 anni di elementari, 3 di medie, 5 di superiori e infine 5 di università! Non vedo l’ora di laurearmi per poter finalmente fare qualcosa di nuovo, cambiare, non dover più passare la mia vita quotidianamente sui libri! Per quanto riguarda il mio lavoro da modella, lo definisco tale in quanto mi consente di guadagnarmi un po’ soldi, e fortunatamente spesso sono riuscita a conciliare bene nella mia vita questi due ruoli. Non nascondo inoltre che mi piace molto, è una sorte di passione direi, alcune volte richiede anche piccoli sacrifici, ma infondo qualsiasi tipo di lavoro li richiede!

Cosa ti attrae di più nella quotidianità?
La cosa che mi attrae di più della quotidianità è il cercare sempre di non vivere giorni monotoni anche se purtroppo la quotidianità in sé porta all’abitudine e alla routine, tutte quelle cose che a me non piacciono per niente a cui purtroppo inevitabilmente siamo tutti un po’ costretti.
Ogni giorno mi sveglio e penso, magari oggi è il giorno giusto in cui mi possa capitare qualcosa che mi cambi totalmente la vita…ovviamente si intende sempre qualcosa di positivo eh…chi mai spererebbe in qualcosa di negativo!

Cosa in questo momento ti dà più fastidio?
Trovarmi in una situazione in cui non posso far molto per cambiarla.

C’è qualcuno a cui vorresti dire qualcosa?
Si, ma quel qualcosa e quel qualcuno rimangono nella mia testa e non verranno riportati in questa intervista.

La mediocrità politica abbassa la media delle pretese e dei bisogni?
In verità in generale credo di si purtroppo, dico purtroppo perché mi pare di vedere che sia l’effetto che questa ha sulla massa, in realtà, credo che un po’ tutti abbiano perso di vista il fatto che la massa è composta da ognuno di noi, e se ognuno di noi fosse in grado di pretendere di più del poco che si riesce ad ottenere oggi in Italia, avesse il coraggio di voler soddisfare i propri bisogni come sarebbe giusto, dico, forse, qualcosa potrebbe cambiare. In fin dei conti io credo che ognuno di noi sia libero di scegliere, certo, mi rendo anche conto che questo discorso possa farlo più facilmente una persona giovane che non un adulto con famiglia, responsabilità e obblighi ai quali deve sottostare, ma sarebbe giusto che ogni persona pretendesse di avere ciò che desidera, in fondo credo sia giusto avere soddisfazione e serenità in questa vita, quindi perché non scegliere per noi stessi quello che vogliamo e inseguirlo con tutte le nostre forze, ovviamente sempre nel limiti del possibile. Ho ben chiaro il fatto che si debba sempre stare con i piedi per terra, mi è stato insegnato dai miei genitori che la vita purtroppo non è fatta solo di sogni, ma io consiglio a tutti di sentirsi liberi di scegliere, e quando possono, di cambiare quello che non gli va nella loro vita, perché non è sempre giusto accontentarsi!

Una ferita ancora non rimarginata?
Ho alcune cicatrici che mi porto dietro, fortunatamente sono poche, posso dire nel complesso di aver avuto fino a oggi un’esperienza di vita positiva e felice. Ferite aperte, si, direi che una c’è, se così si può definire, ma tutto sommato sto gestendo nel migliore dei modi.

Per essere felici, bisogna per forza prima soffrire?
Credo, e dico credo di si. Credo che in ogni cosa nella vita per poter dire di aver conosciuto quel qualcosa, bisogna aver anche incontrato il suo esatto opposto. Non può uno sapere quanto è stato davvero felice se non ha mai sentito una profonda infelicità. E’ come se mancasse un termine di paragone…

La tua felicità in percentuale?
La felicità non si può misurare in percentuale, o meglio… lo si può fare solo quando si ha un picco di felicità…che senti di essere davvero felice, ma un attimo dopo questo picco già è calato… Come tutte le emozioni, io credo sia difficile quantificarle con una qualsiasi unità di misura… parlerei più di INTENSITA, attraverso la quale si esprimono… sarebbe bellissimo potessero protrarsi nel tempo in maniera costante… ma non è così, sfociano forte e all’improvviso per poi abbandonarti in silenzio.

Che effetto fa stare nell’epoca dell’immagine e del glamour più sfrenato?
Difficile cercare di rispondere a questa domanda con un aggettivo unico, credo che tutte le cose spesso possono essere viste sotto le loro diverse sfaccettature. In generale, potrebbe risultare paradossale quello che sto per dire visto che faccio la modella, ma in verità non mi piace questa tendenza diffusa di fermarsi all’apparenza per giudicare le cose. Ecco, in un certo senso quest’epoca si basa molto su questo, su quello che c’è fuori, su quello che si vede, perdendosi poi quello che è l’essenziale invece. Nello stesso tempo, ammetto io per prima che vedere intorno a me cose belle alla vista che mi circondano non può che farmi piacere… amo osservare e ammirare la bellezza, in generale, nelle persone, nella natura, negli animali, negli oggetti e così via. . . quindi in realtà questa domanda ha una risposta con punti di vista un po’ contrari l’uno con l’altro.

La bellezza può aprire tante porte: ma nel lavoro come nell’università non dovrebbe essere scelto chi è più bravo?
Questa domanda io credo si leghi un po’ a quella precedente. In teoria dovrebbe essere così, ma in realtà si sa che tra due candidate/i con gli stessi requisiti sicuramente verrà scelta/o quella/o con un aspetto fisico migliore, è la nostra società che va così oggi! Poi sinceramente mi sento di dire anche un’altra cosa, si sa che la meritocrazia non viene pagata qui in Italia (ci tengo a sottolineare che parlo dell’Italia perché non ho avuto esperienze dirette in altre nazioni), e quando dico questo non mi riferisco solo al fatto che venga scelto il più bello o la più bella, spesso viene scelto quello che ha più conoscenze e quindi più contatti diretti con persone già all’interno di un determinato ambito lavorativo. Ora non mi voglio dilungare, credo sia chiaro quello a cui mi riferisco.

Una lezione che dovremmo tutti noi imparare?
Una lezione che tutti dovremmo imparare credo sia questa: in questa vita ci troviamo tutti su una lunga scala, ognuno di noi si trova su un gradino diverso e sicuramente avrà davanti a se sul gradino superiore qualcuno, e dietro di se qualcun altro sul gradino inferiore. La persona sul gradino superiore al nostro saprà fare qualcosa meglio di noi, quindi da lui sicuramente potremo imparare qualcosa se sarà disposto a insegnarcelo. Questo per dire che nessuno di noi è bravo a far tutto ma si può sempre imparare qualcosa da qualcun altro. Allo stesso modo, dietro di noi troveremo qualcuno che non saprà fare quello che siamo in grado di fare noi al quale potremo insegnarlo fare. Questo per dire di essere rispettosi e disponibili anche verso le persone “inferiori” disposte a imparare con umiltà. In questo modo è possibile pian piano salire i gradini di questa scala, per le persone invece presuntuose, arroganti, piene di sé ed egoiste non ci sarà possibilità diversa che rimanere sempre sullo stesso gradino, e soli. Non so se sono riuscita a esprimere al meglio il concetto, ma ho voluto usare questa metafora per semplificare al massimo il pensiero piuttosto articolato.

L’ultima provocazione: ti sei pentita di aver accettato l’intervista?
Assolutamente no! Mi piace raccontare di me, quindi non avrei nessun motivo per il quale pentirmi. Secondariamente, non sono una persona che si pente facilmente di quello che fa, di solito se decido di farlo è perché so già che per me quella è la cosa giusta! Quindi grazie a te per l’intervista e grazie a chi la leggerà per la gentile attenzione!