Quasi 26 miliardi di euro in meno in appena 7 mesi: è sempre più forte la stretta delle banche sui prestiti che nel 2013 stanno calando al ritmo di 3,6 miliardi al mese. Da gennaio a luglio 2013 il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 25,7 miliardi di euro passando dai 1.474,1 miliardi a 1.448,4 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-2,5 miliardi) sia le imprese (-23,1 miliardi). Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi Unimpresa, secondo cui le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, dell’1,75% nei primi mesi dell’anno.
Secondo il rapporto dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, resta particolarmente grave il quadro per le imprese: nel corso del 2013 le aziende hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 13,7 miliardi (-4,08%) da 335,4 miliardi a 321,7 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 9,9 miliardi (-2,47%) da 403,6 miliardi a 393,6 miliardi. In lieve controtendenza, invece, i prestiti a medio periodo (fino a 5 anni), cresciuti di 526 milioni (+0,42%) da 126,6 miliardi a 127,1 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 865,6 miliardi a 842,5 miliardi con una diminuzione di 23,1 miliardi (-2,67%).
Analoga situazione per le famiglie: in sette mesi meno mutui casa per 1,1 miliardi (-0,31%) da 364,7 miliardi a 363,6 miliardi e meno prestiti personali per 1,6 miliardi (-0,89%) da 184,3 miliardi a 182,7 miliardi. Anche nel comparto famiglie si registra una controtendenza positiva, nel settore del credito al consumo dove le erogazioni degli istituti sono salite di 190 milioni (+0,32%) da 59,3 miliardi a 59,5 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato da 608,4 miliardi a 605,9 miliardi con una diminuzione di 2,5 miliardi (-0,43%).
"Il Paese è allo sbando: la crisi che rende incerto il cammino del Governo guidato da Enrico Letta apre scenari bui. E il futuro, sia per le famiglie sia per le imprese, è sempre più incerto. Il credito è vitale e in questo quadro riteniamo indispensabile che Parlamento ed Esecutivo aiutino le banche a riaprire i rubinetti" osserva il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.