“Questo governo di larghe intese dimostra giornalmente che non c’è possibilità di lavorare per il bene comune. Nominare in un settore così delicato, sensibile e importante una persona che ha distrutto per anni una città unica come Palermo dimostra che non c’è volontà di cambiare rotta”.
Lo afferma il deputato del Movimento cinque stelle all’Ars, Giogio Ciaccio (anche componente della commissione antimafia dell’Assemblea), in relazione alla notizia pubblicata dalla stampa che l’ex sindaco di Palermo si accingerebbe a prestare servizio per l’Agenzia nazionale per i beni confiscati. “All’assemblea regionale siciliana – dice Ciaccio – abbiamo cambiato il regolamento della commissione antimafia per dare un segnale di forte credibilità alla cittadinanza, inserendo l’impossibilità di far parte dell’ufficio di presidenza a persone condannate, e in Italia che si fa? Si nomina Cammarata! Oggi sono realmente preoccupato, non del danno presunto che ci sarebbe andando alle elezioni, ma, piuttosto, di quello certo che si avrebbe lasciando certa gente, schiava dei compromessi politici, a capo della nostra splendida Repubblica”. Sull’argomento è intervenuto anche il presidente del gruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti, che ha presentato un’interrogazione al governo nazionale. "Vogliamo sapere – afferma Nuti – come sia stato possibile effettuare la nomina di Cammarata e con quali criteri. E’ infatti evidente che il bisogno di regalare poltrone ad amici continua a essere superiore al buon senso, solo così si può spiegare questa nomina per chi, come Cammarata, non solo è sotto processo per la famosa vicenda dello skipper e per il disastro ambientale della discarica di Bellolampo, ma che, sopratutto, era amministratore quando il Comune assegnava i beni confiscati alla mafia ad associazioni a scopo di lucro e ad amici di consiglieri comunali."