Cercasi squadra di imprenditori veri per salvare Messina

Con uno slogan si potrebbe dire: “Cercasi una squadra di imprenditori veri per salvare Messina ma anche un presidente che abbia profitti per investire”. Dietro lo schermo, un tema assai complesso: la classe degli imprenditori non può più ignorare quelle "domande di senso" che provengono – sempre più numerose – dalla collettività. E il cambio della guardia con Alfredo Schipani a presidente di Confidustria Messina per il biennio 2013-2015 al posto di Ivo Blandina non basta a dare certezze. Perché, al di là dei brindisi, delle adunate, dei programmi elettorali, c’è tanto pessimismo nelle stanze una volta ricche della Messina da bere: un grumo di ansie e incertezze investono i destini esistenziali, la qualità della vita, la nostra condizione umana di cittadini. Confindustria si regala una nuova squadra mentre la città affoga nei debiti, nei fallimenti istituzionali, nelle improbabili cordate: il messinese ha imparato a vivere da orfano e la deriva della sfiducia ha coinvolto anche la locale Confindustria. Specie ora che i nuovi indirizzi riducono la protezione sociale, mettendo in gioco la vita personale dei cittadini. Basta, dunque, con le discussioni estenuanti su ipotetici libri dei sogni e i parametri di investimento. Basta con l’inesauribile problematica delle riforme che non riformano nulla, neppure un divieto di sosta né un tratto di mare. Da Confindustria Messina si attendono risposte anche sulla qualità umana della nostra esistenza. Ma intanto tutti alla corte di re Alfredo. Il nuovo presidente è stato incoronato nel corso dell’Assemblea Annuale dell’Associazione degli Industriali. Ai lavori hanno preso parte tra gli altri il vice presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno Alessandro Laterza, il presidente onorario di Confindustria Messina Giovanni Morgante, il direttore generale Laura Biason, il presidente Ance Salvatore Arcovito, il presidente della Piccola Industria Roberto Franchina. L’intervento di apertura è stato quello del presidente uscente Ivo Blandina che ha ringraziato gli intervenuti, tra cui il presidente e i componenti del Consiglio Direttivo di Confindustria Reggio Calabria. “In questi sei anni abbiamo rafforzato la presenza dell’Associazione sul territorio – ha affermato Ivo Blandina, tracciando un bilancio dell’azione portata avanti durante il suo mandato – lavorando per incentivare innovazione, ricerca, internazionalizzazione, rispetto delle regole e dei contratti per accrescere la cultura della legalità e permettere alle piccole imprese di dialogare con le grandi riposizionandosi in un mercato in continuo cambiamento”. È quindi intervenuto Schipani, che ha illustrato le linee della sua presidenza: “È un programma pensato nel rispetto della continuità con quanto messo in opera dalla precedente presidenza, con particolare attenzione ai temi della legalità ed alla crescita della rappresentanza associativa per mezzo di azioni di sviluppo. Occorre dare grande merito ad Ivo Blandina, che lascia un’Associazione sana e in gran forma, in crescente espansione; per me è un onore ed un impegno che affronterò anche grazie all’esperienza associativa». Le priorità individuate da Schipani pongono particolare attenzione al lavoro, e prevedono l’avviamento di tutte le attività associative possibili orientate all’attrazione di investimenti ed allo sblocco dei vincoli, affinché venga consentito alle Aziende della Provincia di riprendere il prima possibile i loro percorsi virtuosi. Grande attenzione anche nei confronti del turismo per valorizzare una città ed un provincia bellissima ma trascurata che non può pensare di vivere solo di crocerismo e che deve porre l’accento sulla valorizzazione e il gusto del “bello”. Il programma prevede inoltre la crescita della comunità di business, le attività che possano portare alla ripresa dell’edilizia consapevole e sostenibile, il miglioramento delle Infrastrutture e il rapporto con le Istituzioni. Massimo supporto, naturalmente, a tutte le Aziende che richiederanno i servizi della Struttura, anche grazie alla neonata ma importantissima Stretto Servizi Industrie. Tutte le attività – ha concluso Schipani – saranno portate avanti in raccordo con i vari livelli del Sistema, Nazionale e Regionale, e nel rispetto dei principi comuni e nella logica di una maggiore visibilità che crei entusiasmo e voglia di risorgimento della città capoluogo e della Provincia e in continua collaborazione con la squadra che mi affiancherà: i due Vice Presidenti di diritto, Simona Caratozzolo per il Gruppo Giovani e Roberto Franchina per la Piccola Industria, Nuccio D’Andrea, Vicario e Tesoriere, Gaetano De Santis, con delega ai Rapporti Grandi-Piccole Imprese e Ambiente, Gianmarco Quagliata, con delega a Infrastrutture, Logistica e Mobilità, Salvatore Arcovito, con delega alla Pianificazione del Territorio”.
Ma tutto ciò può dare a una città scartata, derisa, drogata nel merito, la felicità? Il fatto è che se ne parla poco, forse niente. Quando si riuniscono i nostri amministratori, i nostri imprenditori, parlano di tutto – soprattutto di crescita economica e di aumento di consumi – perdendo però di vista l’ideale di una vita dignitosa e eticamente valida. Non pensano a dove faranno crescere i loro figli e le generazioni future, magari perché già sanno che ognuno dovrà provvedere da sé e come potrà, al pane quotidiano. Questa classe dirigente è arida nei sentimenti, nelle partecipazioni, nei sogni. La Messina da bere, s’è fermata a una concezione individualista della vita, che persegue il proprio interesse a scapito della comunità. La qualità della nostra condizione non dipende unicamente dal posto barca, ma poggia sui pilastri collettivi della certezza delle regole. Da Schipani ci attendiamo qualcosa di nuovo su come trovare equilibrio tra investimenti, equità, senso della comunità con partecipazione a progetti di recupero sociali: l’economia come strumento al servizio di una città. Questa sì che sarebbe una bellissima novità.