La Filcams Cgil di Messina lancia un nuovo allarme occupazionale per i 300 lavoratori ex Lsu impiegati negli appalti delle pulizie delle scuole. Una condizione che riguarda tutto il territorio nazionale e una platea complessiva di circa 24mila persone che da anni oramai lavorano per le imprese che di anno in anno si aggiudicano le gare per la gestione del servizio di pulizia.
Lo scorso anno, nell’ottica della spending review, il MIUR – il ministero dell’istruzione università e ricerca- ha scelto di indire un’unica gara su tutto il territorio nazionale dividendola in 13 lotti interregionali.
A oggi però, nonostante la scadenza dei vecchi appalti sia ormai prossima e le ditte abbiano già avviato le procedure di licenziamento del personale, la situazione è ancora confusa tanto che il Ministero ha deciso di prorogare per tutto il mese di novembre le vecchie gestioni che dovranno però cessare al massimo entro il 31 dicembre 2013.
A Messina, nella sede di via Peculio Frumentario, si è tenuta una riunione del Coordinamento degli addetti al settore alla quale oltre al segretario generale di Messina, Carmelo Garufi, hanno preso parte Andrea Miano e Annamaria Smedile della segreteria provinciale insieme a Catena Marinaro e Salvatore Torre.
Forte preoccupazione, anche a causa della totale assenza di informazioni chiare da parte del ministero circa le aggiudicazioni e le condizioni concordate, è stata quindi espressa per il futuro dei 300 lavoratori che in provincia di Messina operano nel settore e per i quali sono già scattate le procedure di licenziamento da parte delle ditte uscenti.
“Siamo fortemente allarmati perché per aggiudicarsi le gare le imprese avranno certamente proposto ribassi importanti che si traducono necessariamente in tagli dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori”, hanno evidenziato dal coordinamento.
La Filcams Cgil di Messina e il Coordinamento dei lavoratori di settore hanno quindi deciso di dare vita a una serie di iniziative politico-sindacali con il coinvolgimento dei vertici istituzionali locali, provinciali e regionali per scongiurare una nuova crisi del lavoro e che potrebbe avere pesanti ricadute sul già impoverito tessuto occupazionale locale.
Il prossimo 14 ottobre intanto è previsto a Roma un incontro tra i vertici del sindacato e il Ministero per verificare le effettive condizioni degli appalti e riattivare il confronto sulla vicenda.
“Bene il risparmio alla spese superflue dello Stato- osserva Carmelo Garufi, segretario generale Filcams Cgil Messina- ma non si può pensare di far pagare il conto sempre ai più deboli, ai lavoratori degli appalti e dei servizi a basso reddito e garanzie. Al Ministero chiediamo rassicurazioni circa il mantenimento dei livelli occupazionali e continuità reddituale”.