INTERVISTA AL RETTORE PIETRO NAVARRA A 100 GIORNI DALL’INSEDIAMENTO

di Silvana Paratore


Magnifico Rettore, a 100 giorni circa dal suo insediamento (4 luglio 2013), vorremmo tracciare un primo bilancio sulla realtà preesistenti con propositi e idee. Qual è, secondo Lei, l’elemento fondante perché l’Università possa contribuire alla rinascita della comunità messinese e accademica”?
E’ essenziale che l’Università, insieme alle altre Istituzioni principali di questa città faccia sistema. Cito un esempio concreto. Nelle ultime settimane l’Università è coinvolta nel dibattito relativo alla destinazione della Casa dello Studente di Via Cesare Battisti a Palagiustizia satellite. Allo stesso tempo si pensa ad una nuova struttura per ospitare gli studenti fuorisede. Un problema complesso, che sembra essere però in via di soluzione, almeno sotto il profilo progettuale, grazie alla strettissima sinergia con Comune, Amministrazione Giudiziaria, Ordine degli Avvocati e Regione Sicilia. Questa è la dimostrazione di come unendo le forze, presentandosi come forza compatta, gli Enti e le Istituzioni di questa città (tra i quali, ovviamente, l’Ateneo) possono contribuire in maniera determinante al rilancio di Messina.

La sua è stata una candidatura in sinergia con le aspettative, i suggerimenti e le idee che sono venute numerose dalla comunità accademica, nelle sue diverse componenti, in maniera trasversale ai diversi settori scientifico disciplinari e nell’interesse di tutti, nessuno escluso. Quali, secondo Lei, sono i servizi di ateneo che necessitano di una particolare gestione e/o riorganizzazione?
Sin dalla fase di stesura del mio programma in campagna elettorale, ho ritenuto strategici alcuni aspetti. Penso, a esempio, alla ricerca. Recentemente, l’Università di Messina ha subito una valutazione VQR non lusinghiera ed è questo il settore in cui a partire dal mio insediamento ho prestato grande attenzione. Prova ne siano i nuovi regolamenti per l’assegnazione di posti di ricercatore e assegni di ricerca, ma anche il grande sforzo compiuto dall’Ateneo per mettere a disposizione degli studenti un numero elevato di borse di dottorato. Altro aspetto chiave è quello dell’Internazionalizzazione, parametro sempre più importante nei meccanismi di distribuzione delle risorse ministeriali. Penso ancora, alla Didattica che proprio in questi mesi è al centro di nuovi processi nazionali di valutazione, di fronte ai quali non dobbiamo farci trovare impreparati. Non dimentico, altresì, i servizi agli studenti, primo tra tutti, quello degli alloggi, ai quali ho già fatto riferimento e, ancora, credo molto nella potenzialità degli attrezzatissimi impianti sportivi, di cui l’Ateneo si è dotato negli ultimi anni.

Stante il periodo di particolare crisi economica e la necessità di lauree che consentano un immediato ingresso nel mondo del lavoro, come, a suo avviso, garantire un aumento del numero di immatricolati, l’abbassamento del tasso di abbandono dei corsi di studio, la riduzione del ritardo nei tempi del conseguimento della laurea?
Sono tutti obiettivi che rientrano nell’ambito di una gestione virtuosa dell’Ateneo. Garantendo condizioni di studio ottimali, una didattica adeguata, un’organizzazione delle strutture efficiente, percorsi di studio equilibrati, sicuramente gli studenti avranno stimoli maggiori e potranno completare nei tempi dovuti il loro percorso di formazione.

Il confronto con le realtà universitarie delle diverse città ci impone una riorganizzazione dell’offerta didattica meglio rispondente a garantire adeguati livelli culturali Il processo di revisione dei servizi e della stessa didattica a cosa deve puntare?
La mia Amministrazione, come detto, sta lavorando con grande attenzione all’aspetto dell’Offerta formativa. In questo momento un Prorettore e tre Delegati (uno per ciascuna macro-area) mi affiancano proprio in questo compito. Sicuramente l’offerta andrà razionalizzata, evitando duplicazioni e l’erogazione di corsi con un numero eccessivo di insegnamenti a contratto. Il corpo docente dell’Ateneo, però, offre ampie garanzie e sono certo che grazie al loro apporto gli studenti continueranno a trovare in questa Università lezioni di alto profilo e l’opportunità di confrontarsi con professori all’altezza della situazione.