In tema di aborto, il mondo, più o meno, si dilania poichè entrano in gioco elementi pratici e di fede. I primi vengono considerati prioritari da diversi individui (anche credenti in una fede religiosa), i secondi vengono considerati prioritari anche di fronte a situazioni “difficili”. A nostro avviso le polemiche dirette fra le due parti non hanno senso, mentre, ovviamente, ogni parte cerca di spiegare ai dubbiosi perchè la propria posizione sia più importante. Per questo, nei quotidiani interventi di esponenti di varie fedi religiose che, in virtù dei dettami delle stesse, si esprimono in modo contrario all’aborto, crediamo sia opportuno e utile che ognuno stia per se: sarebbe ridicolo, per esempio, per qualcuno che mette in dubbio l’Immacolata concezione della religione cattolica romana, mettersi a disquisire con gli evangelizzatori di quest’ultima. Alla fine contano le leggi dello Stato e l’unica confronto duro si può avere solo se una parte o l’altra disattende o boicotta queste leggi. In materia ha senso scontrarsi, per il resto, che ognuno rispetti il diverso da se stesso. Oggi è accaduto, a nostro modesto avviso, un fatto increscioso in merito. La Conferenza Episcopale Italiana (Cei), il top della macchina evangelizzatrice della Chiesa romana, per ribadire la sua condanna dell’aborto, ha sostenuto che questa pratica è responsabile del calo demografico nel nostro Paese. A nostro avviso, parlare di calo demografico in Italia, non è vero, perchè è vero proprio il contrario visto che i dati statistici ufficiali ci dicono che la popolazione residente è in crescita. Per cui, dove sarebbe questo calo demografico? Escludiamo che la Cei abbia preso in considerazione solo i parti da donne nate in Italia, escludendo quindi le sempre piu’ numerose non-native presenti sul nostro territorio; esclusione dovuta alla presa d’atto del loro ampio impegno per l’integrazione di queste persone. Inoltre, il trend di esplosione demografica mondiale è uno degli argomenti piu’ d’attualita’ che tutti gli organismi nazionali e internazionali (Onu) prendono in considerazione per analizzare il nostro Paese e il nostro Pianeta, e proporre le relative politiche di contenimento e scoraggiamento. Quindi, di quale calo demografico sta parlando la Cei? Certamente gli aborti danno il loro contributo al contenimento demografico, ma l’enorme proliferazione delle nascite a livello mondiale (soprattutto nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, e il fatto che sono sempre più massicce le migrazioni da questi Paesi verso i cosiddetti Paesi sviluppati) è tale che rende insignificanti questi dati, ma solo importanti individuo per individuo, non certo per una demografia che -ripetiamo- è tutt’altro che in calo. E allora, cosa è accaduto alla Cei? La prendiamo solo come una caduta di stile, in un contesto mediatico dove spesso conta chi la spara più grossa (magari perchè ufficialmente autorevole) che non quello che si dice in sè.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc