
“Quanto sta accadendo in Italia anche queste ore , richiama tutti ad una profonda riflessione . La legge di stabilità prevede, per il prossimo anno, un fondo da 10 MLN di euro , destinato alla demolizione di immobili abusivi realizzati in aree ad alto rischio idrogeologico: è la prima volta che succede . Siamo dinanzi ad un segnale importante. E’ una grande opportunità”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Adesso aspettiamo – ha proseguito Graziano – di vedere all’opera i Comuni, che dovranno indicare le zone nelle quali le condizioni di fragilità del territorio rendono particolarmente urgente la necessità di interventi di messa in sicurezza, individuare gli immobili da demolire; solo così potranno accedere al finanziamento, che rappresenta solo una anticipazione delle somme, perché i costi della demolizione saranno imputati ai responsabili dell’abuso. Dunque stavolta i soldi ci sono, ora si trovi finalmente il coraggio. Il coraggio di stare dalla parte della gente e della sicurezza del territorio. Ci raccontino i Sindaci di tragedie che non ci sono state. Le risorse saranno attinte dal fondo istituito nel 2005 per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di polveri sottili nei centri urbani. Si tratta di un segnale importante – ha concluso Graziano – perché in Italia, nonostante le migliaia di terremoti, i continui eventi alluvionali e le migliaia di frane che ogni anno interessano il nostro territorio fortemente vulnerabile, si è stati colpevolmente inerti, continuando persino a proporre nuove leggi di condono edilizio, quando è risaputo che il malcostume dell’abusivismo edilizio ha prodotto effetti disastrosi sul territorio e sul paesaggio, senza contare quelli, più gravi sotto il profilo sociale e culturale, del mancato rispetto delle regole. Ora dal Governo finalmente un segnale in direzione contraria, che potrebbe liberare risorse già destinate alla tutela dell’ambiente: un segnale di attenzione, che vede la priorità assoluta nella demolizione dei manufatti costruiti in aree classificate a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4). Mi auguro che queste risorse vengano spese per intero.